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Troppi supermercati in città? Panzavolta: "Non sostenibili, ci sarà selezione". E Cia-Conad investe 200 milioni

Commercianti Indipendenti Associati, una delle cinque cooperative che formano il sistema Conad e che vede a Forlì il suo quartier generale, ha investito negli ultimi 5 anni nel solo territorio forlivese circa 120 milioni di euro

Commercianti Indipendenti Associati, una delle cinque cooperative che formano il sistema Conad e che vede a Forlì il suo quartier generale, ha investito negli ultimi 5 anni nel solo territorio forlivese circa 120 milioni di euro e altri 80 sono previsti come investimenti per i prossimi cinque. In totale quindi fa 200 milioni di euro in dieci anni come volano per accrescere l'economia cittadina, da parte di una delle maggiori imprese del territorio. E' il dato che viene fornito dall'amministratore delegato di Cia-Conad Luca Panzavolta, nel corso della visita alla nuova sede di 'Palazzo Sidera'.

Crisi internazionali ed energetiche, accanto all'inflazione galoppante dell'ultimo anno, hanno cambiato il modo di fare la spesa da parte dei consumatori, ma in questo cambiamento Conad tiene le sue posizioni, ed anzi aumenta il fatturato di circa il 12% rispetto ad un aumento del settore del 9% (circa 3 miliardi di euro nel 2023).

Per ridurre l'impatto psicologico degli alti importi dello scontrino alla cassa si riempie meno il carrello, ma si fanno spese più frequenti. “Per questo vanno meglio i supermercati di prossimità, a spese di centri commerciali e ipermercati”, analizza il direttore operativo di Cia-Conad Valentino Colantuono. In questo contesto sono i megastore il 'taglio' di supermercati (2.500-3.000 mq di superficie di vendita) che sta tenendo meglio al mutato quadro dei consumi. L'attesa per il 2024 non è tanto per una crescita dei consumi, ma per una loro tenuta.

VIDEO - I dati 2023 di Cia-Conad, come cambiano i consumi

In questo quadro di mercato mutevole, Cia-Conad tuttavia non dimentica il sostegno al territorio. “Siamo una rete di soci che sono prima di tutto di cittadini e poi imprenditori, che capisce che è più facile fare business in un territorio dove si vive bene”, spiega il presidente della cooperativa Maurizio Pelliconi. Sulla sola città di Forlì Cia-Conad ha così donato circa 2 milioni di euro, di cui 600mila euro per lo sport e 1,4 milioni in salute e cultura. “Siamo un'azienda che redistribuisce una parte delle risorse prodotte, così come fanno i nostri soci”, aggiunge Panzavolta.

Nuova sede di Palazzo Sidera: la presentazione

Quello di Cia, che controlla il marchio di supermercati più radicato in città, è anche un osservatorio privilegiato sulla tumultuosa trasformazione culturale degli ultimi anni, con un'accelerata nell'ultimo anno in cui, per esempio, solo sull'elettronica a Forlì si è passati da due insegne della grande distribuzione a ben 5, con un aumento netto della concorrenza. Stesso discorso per la grande distribuzione degli alimentari, con l'arrivo di nuovi marchi in città, l'ultimo dei quali (per ora solo annunciato) è Esselunga.

Analizza il fenomeno Panzavolta: “Bisogna distinguere tra iniziative come Formì, che dà delle possibilità commerciali ai forlivesi che prima non c'erano, capace di attirare clienti anche per altri territori per via di un'offerta che non ha eguali in zona, se non arrivando a Savignano Mare. Ha una sua sostenibilità in quanto ha occupato uno spazio che non c'era”. Diverso invece il discorso della crescita vertiginosa di supermercati, frutto anche “come è avvenuto in alcune città del Veneto di politiche urbanistiche non assennate”. Il giudizio di Panzavolta è che, non essendoci capacità attrattiva da fuori città di clientela per quanto riguarda i supermercati, “non credo che il bacino economico di Forlì sia in grado di sostenere tutti questi punti vendita, per cui ci sarà una selezioni di mercato”.

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