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Aborto, il Popolo della Famiglia: “Ridare attuazione al protocollo del percorso Ivg a Forl”

Il Popolo della Famiglia di Forlì esprime solidarietà a Bongiorno e Buonguerrieri (FdI) “dopo l'attacco lanciatogli dal Pd“

Il Popolo della Famiglia di Forlì esprime solidarietà a Bongiorno e Buonguerrieri (FdI) “dopo l'attacco lanciatogli dal Pd per il solo fatto di aver dichiarato di voler riprendere la buona prassi del protocollo del percorso IVG, siglato a suo tempo da Comune, Asl e associazioni del terzo settore. Nella veemenza della difesa della 194, la segretaria territoriale Gessica Allegni dimostra di non conoscere i fondamentali della legge, che non sancisce alcun diritto all'aborto, ma che lo prevede come "extrema ratio" solo dopo che siano state rimosse tutte le possibili cause che abbiano portato la donna a questa dolorosa scelta. I primi articoli della legge 194 riguardano la prevenzione dell'aborto e sanciscono l' obbligo per i consultori di assistere le donne in gravidanza informandole adeguatamente su tutti i diritti sociali che le riguardano e che possono contribuire a risolvere i problemi che le portano ad abortire”.

“Dunque la donna che si rivolge al consultorio non dovrebbe essere lasciata sola con la sua autodeterminazione di fronte a una decisione così drammatica, ma dovrebbe essere ascoltata e aiutata a capire se la sua scelta è veramente libera da condizionamenti esterni e se ci sono alternative che le consentano di far nascere suo figlio - proseguono dal Popolo della Famiglia -. L'informazione completa di tutto ciò che le riguarda è il vero diritto negato alle donne, compresa quella delle sindromi post aborto per le quali il millantato supporto psicologico svanisce come per incanto: dopo l'aborto la donna è ancora più sola, questa è la triste verità che non si vuole riconoscere e che non interessa a nessuno di coloro che si battono per l'autodeterminazione delle donne. “La buona politica dovrebbe tutelare i più deboli e dare a tutti pari dignità”, afferma la Allegni. I più deboli, in tutta questa storia, sono le bambine e i bambini che potrebbero essere salvati ma che non vedranno mai la luce per l'arroccamento di chi ritiene di rappresentare le donne, i più deboli sono anche le mamme lasciate sole con il loro "diritto" e con una decisione che non ha ritorno”.

“Ricordiamo alla Allegni che il protocollo fu siglato quando al governo della città c'era la sinistra - proseguono dal Popolo della Famiglia -. Erano altri tempi, meno ideologici e più rispettosi della legalità. Oggi si preferisce la politica degli strappi e dell'autoreferenzialità, non a caso i maestri del Pd forlivese sono Zan e Speranza. Noi crediamo invece che sul rispetto degli accordi presi a suo tempo per l'applicazione del protocollo occorra l'alleanza di tutte le forze della coalizione che sostiene la candidatura di Zattini. Se poi non si riuscisse a uscire dall'impasse per la mancanza di volontà dell'Ausl, il Comune potrebbe creare in autonomia progetti per i futuri cittadini a rischio nascita. Il Popolo della Famiglia di Forlì ha tra i punti del suo programma la creazione di uno "sportello futuro" rivolto alle nuove generazioni: occorre un cambio di mentalità sulla natalità, occorre finalmente considerare un valore ogni vita che sboccia, e se è necessario occorrono investimenti e risorse ad hoc. Un nuovo membro della comunità, anche se non ancora nato, è prezioso per la città e se il suo arrivo fosse inatteso e difficile da gestire, l'aiuto a farlo nascere rientra sicuramente tra i compiti di un'amministrazione partecipe della vita dei suoi cittadini e attenta al suo domani”.

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