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Aeroporto, Potere al Popolo: "Non ci uniamo ai facili, e superficiali, entusiasmi"

E' quanto afferma Nicola Candido di "Potere al Popolo", spiegando che "i motivi sono molto concreti e provengono dall’esperienza degli anni passati"

"La riapertura dell’Aeroporto, soprattutto se significherà il ricollocamento dei lavoratori lasciati a casa in questi anni, è un’ottima notizia, ma non ci uniamo acriticamente al coro di entusiasmo che si è alzato in questi giorni". E' quanto afferma Nicola Candido di "Potere al Popolo", spiegando che "i motivi sono molto concreti e provengono dall’esperienza degli anni passati. Ci ricordiamo infatti l’entusiasmo, delle stesse forze politiche di oggi, con cui era stato accolto l’imprenditore americano Robert Halcombe, poi rivelatosi un enorme fallimento. E nemmeno ci possiamo dimenticare dei tanti milioni di euro, dei cittadini Forlivesi, bruciati dagli enti pubblici nella Seaf".

"È vero che gli imprenditori sono diversi, ma i problemi da sciogliere per la ripartenza e poi, eventualmente, per la messa a profitto sono molti e non dissimili da quelli incontrati da Halcombe - prosegue Candido -. Innanzitutto, l’investimento finanziario di 15-20 milioni di euro è enorme e ad oggi si devono ancora reperire le risorse. Tra l’altro in un contesto già saturo, con due aeroporti vicini: uno internazionale (Bologna) e uno turistico (Rimini) già a pieno regime e con rotte collaudate. Perciò, l’avvio è tutt’altro che scontato".

L'esponente di "Potere al Popolo" si dice "preoccupato dal richiamo, più volte avanzato, della collaborazione degli enti pubblici, perché non vorremmo che ciò significasse un contributo economico, diretto o indiretto, da parte dei Comuni o della Regione: come sempre, dei cittadini. È già successo e in Italia spesso le iniziative imprenditoriali hanno richiesto una contropartita dallo Stato, come non ricordare la vicenda dell’Alitalia e dei Capitani coraggiosi.  Ai cittadini quindi diciamo di diffidare dalla propaganda e dai facili entusiasmi e di vigilare sulle contropartite, dirette o indirette, che gli enti pubblici dovranno pagare per un eventuale avvio dell’aeroporto e se, effettivamente, sarà per i forlivesi e i romagnoli un investimento conveniente o in perdita". 
 

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