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Venerdì, 26 Aprile 2024
Politica

Bando del verde, accesso agli atti negato ai consiglieri: "Manca la trasparenza"

Nuova polemica in Comune sulla vicenda relativa all'individuazione del consulente esterno per il verde pubblico che aveva in particolare il compito di predisporre urgentemente la nuova gara di appalto

Nuova polemica in Comune sulla vicenda relativa all'individuazione del consulente esterno per il verde pubblico che aveva in particolare il compito di predisporre urgentemente la nuova gara di appalto della manutenzione generale del verde pubblico (da circa 2,3 milioni di euro) ed altro. Dopo i dissensi in Consiglio Comunale, a tornare alla carica sono i Consiglieri Tatiana Gentilini (Gruppo Misto) e Mario Peruzzini (Noi con Drei).

Ai due consiglieri infatti è stato negato un accesso agli atti. Scrivono i due consiglieri: “Legalità e trasparenza sono principi fondanti dell’azione amministrativa, ma la negazione di accesso ad atti (oltre i tempi previsti dal regolamento) resi pubblici, denota, ancora una volta, la volontà di limitare l’opera conoscitiva dei Consiglieri che , condita dai rilievi evidenziati nella mozione, lascia inquietanti ombre sulla gestione della pubblica amministrazione, soprattutto, sull’operato di quegli assessori che avrebbero preteso questo tortuoso ed inutile iter di gestione del verde. Tutto questo ha un costo rilevante per la città, non solo economico”.

Mercoledì il Segretario Generale del Comune ha negato l’accesso agli atti fino all’aggiudicazione della gara. I due consiglieri volevano acquisire una nota nella quale i tecnici della commissione che aggiudica l’appalto avevano chiesto di verificare la congruità dell’offerta economica dell’aggiudicatario. La richiesta era resa pubblica anche nel corso del Consiglio Comunale del 19 aprile da Mario Peruzzini e Tatiana Gentilini, e si riteneva indispensabile per la discussione della mozione di revoca dell’incarico al consulente esterno e l’annullamento del bando di gara del verde in autotutela.

Protestano i due consiglieri: “In particolare, nella seduta pubblica del 19 aprile scorso, la commissione aveva illustrato ai presenti le motivazioni indicate nel documento negato ai consiglieri, quindi, non un atto riservato che potrebbe “turbare la gara”, ormai giunta alle fasi terminali, ma un documento pubblico. In particolare gli stessi tecnici del Comune hanno rappresentato che sulle 144 voci da elenco prezzi, risultano: 8 voci con un ribasso maggiore del 30%; circa 18 voci con un ribasso maggiore del 40% e 40 voci con un ribasso maggiore del 50% di cui, alcune con picchi di ribasso fino al 90%”.

“In prima battuta la commissione non aveva ritenuto “anomala” l’offerta del concorrente aggiudicatario in quanto era stata presa in considerazione la congruità dell’offerta sul complesso, sia i punti relativi al prezzo, sia la somma dei punti relativi agli altri elementi di valutazione (offerta tecnica) non supera i 4/5 dei corrispondenti punti massimi previsti dal bando di gara. Solo successivamente a seguito delle iniziative dei consiglieri con una specifica mozione che verrà discussa nella giornata di venerdì 29 aprile e delle insistenti perplessità e ricorsi di uno dei soggetti che ha partecipato alla gara di appalto ha ritenuto di avviare tale necessaria procedura”.

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