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Il bilancio

Bilancio, l'assessore Cicognani tira le somme del suo mandato: "Investiti 226 milioni di euro e debito ridotto"

L'assessore Vittorio Cicognani, con deleghe a Bilancio, società partecipate e lavori pubblici, affiancato dal sindaco Gian Luca Zattini, 'tira le somme' del suo mandato

Un bilancio di 227 interventi in cinque anni per un totale di oltre 226 milioni di investimenti di cui, la metà già conclusi (103) o in dirittura d'arrivo (30), e in cui si contano 50 opere per l'edilizia scolastica e 56 sugli impianti sportivi. Il tutto, senza cedere 'gioielli di famiglia' né accrescere debito a carico delle casse comunali, che anzi in 5 anni può dirsi ridotto di quasi 30 milioni di euro. Dal Palazzo comunale di Forlì, l'assessore Vittorio Cicognani, con deleghe a Bilancio, società partecipate e lavori pubblici, affiancato dal sindaco Gian Luca Zattini, 'tira le somme' del suo mandato, distribuendo in primis i meriti alla squadra della giunta e degli uffici comunali, impegnati in questi anni difficili di pandemia e alluvione.

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Ex Monastero della Ripa, "un sogno che diventa realtà"

Ad accompagnare i 'numeri', nel corso della conferenza stampa, sono immagini e schemi inseriti in una serie di slides. Quella di apertura è "emblematica", ci tiene a precisare l'assessore: è la fotografia dell'Ex Monastero della Ripa, "un sogno che diventa realtà", chiosa, per cui si prevede un intervento di recupero e riqualificazione, per la realizzazione di un centro polifunzionale culturale. "Molti parlavano da anni 'dell'entità' della Ripa, ma nessuno ci aveva mai provato a fare qualcosa - spiega Cicognani- noi, grazie al sindaco, siamo riusciti a rimetterla in una programmazione bene avviata, è già stata fatta la riunione tecnica con il ministero e il demanio per partire con la progettazione". Quindi Cicognani sorvola sulle cose già fatte, proiettate dalle slide tra le "attività terminate", tra cui figura il recupero di 144 alloggi Erp, la riqualificazione del quartiere Razionalista, la nuova scuola agraria a Roncadello, per citarne solo alcuni. 

Ex Eridania, Galleria Vittoria e le altre opere

Passa in rassegna quindi le attività "in corso", di cui ci tiene a elencare la nuova sala del commiato laico; "Un'altra cosa di cui si parlava da 10 anni e che noi stiamo realizzando", puntualizza. Tra le opere in elenco cita quindi l'Ex Eridania: "Un'area attenzionata dalle passate amministrazioni che avevano previsto di farci una colata di cemento indescrivibie- spiega- noi l'abbiamo comprata e sottratta alla cementificazione e adesso stiamo cercando di realizzarci qualcosa di importante". Ad allungare i tempi però è il Pnrr e le opere da realizzare con scadenza al 2026 che "restano prioritarie per l'amministrazione", chiarisce. In evidenza anche il recupero della Galleria Vittoria con il parcheggio sotterraneo da 102 posti auto: "Abbiamo dotato la città di parcheggi che prima non erano neanche ipotizzabili- Casamorata, al Campus.. e poi questo a 10 metri da Corso Repubblica". Infine l'elenco delle attività in previsione include il Monastero della Ripa, il Palazzo Romagnoli, la nuova stazione dei carabinieri di Villafranca e la nuova sede del Centro per l'impiego, che sarà ricostruita ex novo dopo demolizione.

"Gli interventi complessivi sono 227- riassume quindi Cicognani - per 226 milioni di euro di investimenti, di questi 103 sono già conclusi, 30 in fase di ultimazione, 87 in fase di progettazione e sette in sospeso, perché non hanno la scadenza del Pnrr". Si passa quindi al capitolo "bilanci e tributi": malgrado lo stress operativo per Covid e alluvione, non si è rinunciato all'esenzione del canone di occupazione del suolo pubblico e dehors per le attività che a Forlì ha preceduto la pandemia, "noi l'abbiamo fatta appena insediati". E ancora: la riduzione dell'Imu allo 0,5% per gli immobili di organizzazioni non lucrative di utilità sociale. E la diminuizione dell'addizionale Irpef.

Pagamento dei fornitori

Nel novero degli interventi, anche la tempestività nel pagamento dei fornitori: "Siamo partiti nel 2019 con tempistiche superiori ai termini dei 30 giorni previsti per legge - spiega - si pagava in media dopo 48 giorni, nel 2021 siamo invece scesi al di sotto dei 30 giorni, a -15, e siamo arrivati nel 2023 a pagare in media dopo 10 giorni che riceviamo la fattura". Questo è un risultato importante, sottolinea l'assessore, "per la credibilità dell'ente e soprattutto le aziende sanno che hanno i questo modo sostegno economico da parte del Comune". Quindi si analizza "l'evoluzione storica del debito del Comune di Forlì": a inizio mandato, nel 2019, ammontava a 84 milioni di euro, "siamo arrivati a fine 2023 che è diminuito a 66 milioni di euro", evidenzia l'assessore, e si stima un ulteriore calo a fine 2024, per un ammontare di 60 milioni. Tutto questo, malgrado la mole di investimenti, perché "non abbiamo usato indebitamento per fare gli interventi ma finanziamenti e incentivi di Regione, Europa e Governo".

Società partecipate

Ultimo capitolo è quello delle società partecipate: "Non abbiamo mai venduto le farmacie, non l'abbiamo mai pensato", sottolinea l'assessore. Ma l'iniziativa più importante, per Cicognani, è stata l'aver "salvato" la fiera Avicola. "Se avessimo perso questa opportunità sarebbe stato un problema per l'economia della nostra zona - commenta - averla salvata e venduta alla fiera di Rimini è stata una grande opportunità per noi e per la Romagna perché Rimini è Romagna. Cicognani conclude con una tirata d'orecchie ad Alleanza Verdi Sinistra Forlì: "L'altro giorno abbiamo presentato il progetto dell'abbattimento della scuola Piero Maroncelli, un intervento da 13 milioni di euro - spiega infine - e l'unico appunto ricevuto è che abbiamo sbagliato a scrivere il nome nel rendering, perciò siamo ignoranti, credo che ignoranza sia altro-chiosa - e pervada la sinistra di Forlì". I Verdi infatti avevano polemizzato che "intitolare la scuola a Piero - Maron - Celli, su 3 righe, come appare negli spot pubblicitari della amministrazione è un monumento alla 'Igno - Ranza', dimostra incultura e mancanza di rispetto. Non è  perdonabile, sebbene i progettisti non  siano di Forlì, come gran parte della giunta a cominciare dal sindaco, che per motivi di grafica si possa insultare il ricordo di uno dei nostri concittadini più illustri".

Zattini: "La città pullula di cantieri, ma debito ridotto"

"Forlì era una delle città più indebitate dell'Emilia Romagna", ma nonostante il numero di cantieri avviati, la pandemia, l'alluvione, "abbiamo attivato la procedura di riduzione del debito e non abbiamo venduto neanche un'azione di Hera", ha rimarcato il sindaco, congratulandosi con Cicognani che "ha tenuto in anni difficilissimi, in cui tutti i comuni di Italia gridavano all'impossibilità di chiudere i bilanci per la crisi energetica e per l'aumento dei costi". A Forlì invece, "non abbiamo mai messo in campo nessuna attività a detrimento dei nostri cittadini", eppure il debito, come è emerso dai dati di Cicognani, è calato da 84 a 66 milioni di euro dal 2019 a fine 2023. In particolare, "non abbiamo aumentato nessuna tariffa in cinque anni - prosegue - in alcuni casi ci siamo fatti carico di oneri che sarebbero ricaduti sui cittadini".

Quindi marca la distanza dalle amministrazioni passate sulla cessione di azioni Hera: "Era un piccolo bancomat - sottolinea - ma noi non abbiamo intenzione di vendere i gioielli di famiglia. A questi cespiti si ricorre in emergenza, quando era il caos, abbiamo tirato la cinghia piuttosto che venderli per fare cassa". E ancora: "Oggi la città pullula di cantieri - spiega, riferendosi agli oltre 200 interventi del quinquiennio - segnale di una città che non si è mai fermata e si sta sempre più attivando". Alla fine anche Zattini si toglie qualche sassolino dalle scarpe: "Il più bel riconoscimento è quello che arriva dall'altra parte, dove le critiche sono sempre legate a formalismi -  manda a dire - mai alla sostanza". Perciò "se la critica sull'opera più importante è sulla forma grafica del nome significa raschiare il barile". 

(fonte Dire)

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