Il Comitato Acqua accusa: "Drei e Ragazzini non concedono il Consiglio comunale aperto"

“Apprendiamo che il presidente del Consiglio Comunale di Forlì, Paolo Ragazzini, non ha concesso la convocazione di un Consiglio Comunale su 'Acqua e vendita delle azioni di Hera', aperto alla partecipazione dei cittadini e del Comitato Acqua, da tempo ripetutamente richiesto”. Il Comitato lo denuncia in una nota.

“Ciò denota totale insensibilità democratica e presenza di una sprezzante avversione per la democrazia partecipata e per l'esito referendario: ripubblicizzazione del servizio idrico. Le azioni pubbliche di Hera non debbono assolutamente scendere sotto il 51% - sostengono dal Comitato -: ciò significa dare mano libera dal punto di vista giuridico-legale agli azionisti privati, che fanno già il bello e cattivo tempo, con il passivo consenso dei soci pubblici”.

Il Comitato dice “No all'azionariato polare. Inoltre si rammenta al sindaco, Davide Drei, che il 29 agosto scorso in un primo e finora ultimo incontro con il Comitato si era impegnato ad incontrarci entro breve tempo per parlare del Patto di stabilità e della Cassa depositi e prestiti. Da allora sono trascorsi sette mesi. Nonostante le ripetute richieste il Comitato non ha ricevuto alcuna risposta. Il suo comportamento denota mancanza di rispetto per la collettività e il Comitato. Le rammentiamo anche che il Consiglio dell'Unione dei Comuni della Romagna forlivese il 23 aprile ha approvato la mozione su Acqua, beni comuni, Patto di stabilità e Cassa depositi e prestiti,  che impegna il presidente e la giunta dell'Unione 'ad intraprendere (mediante 8 punti) un'azione concreta nei confronti del Governo e del Parlamento, anche tramite l'Anci entro tre mesi dall'approvazione””, afferma il Comitato citando la delibera e poi accusando Drei di non avere mai fatto nulla a riguardo.