"L'Unione dei Comuni non basta". Il vicesindaco tifa per la Romagna metropolitana
"In sostanza i problemi degli aeroporti di Forlì e Rimini devono essere fatti propri anche da Ravenna e da Cesena, così come i problemi di una scuola a Forlì devono appartenere anche agli altri e viceversa"
“Qual'è il tema più rilevante che oggi attraversa Forlì e la Romagna e che dovrebbe essere il vero filo conduttore di ogni campagna elettorale? A mio avviso è quello della necessità di far partire subito una politica unitaria in Romagna con l'obbligo, prima morale che politico, di abbandonare i vecchi conflitti e concorrenze al ribasso su ogni tema per un rilancio, di fatto, metropolitano”. Il vicesindaco di Forlì, Giancarlo Biserna, torna sul tema della città metropolitana.
“In sostanza i problemi degli aeroporti di Forlì e Rimini devono essere fatti propri anche da Ravenna e da Cesena, così come i problemi di una scuola a Forlì devono appartenere anche agli altri e viceversa. Ora poi l'urgenza è totale. Con l'avvento per legge delle Città Metropolitane, a partire dal 2015, ci troveremo di fronte Bologna con la sua Città Metropolitana sino a Imola, con un peso tale in Regione ed oltre, che ridimensionerà ancora di più le problematiche della nostra Romagna. - sostiene Biserna - Occorre un patto tra i Sindaci di Romagna, che sancisca che, pur non potendo avere la Città Metro di Romagna, ci si muova nella sostanza come se lo fossimo. Le Unioni tra i Comuni non ci devono accontentare, sono sicuramente i primi importanti passi, ma l' obiettivo deve essere più alto”.
“Diamo il via quindi ad un patto tra i sindaci ed a una conferenza di Romagna, che trasformi le diverse aree vaste in un sistema di complesso con una cabina di regia che gestisca questa fase, unica risposta positiva e propositiva a Bologna ed alla Regione. E poi perchè non valutare una vera grande petizione in tutti i Comuni romagnoli che raggiunga il milione di firme e che chieda quindi con una forza incontestabile di arrivare ad avere anche noi la Città Metropolitana di Romagna. Le leggi si possono, si devono, cambiare”, conclude il vicesindaco.