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Lotta alle azzardopatie, il Pd chiede di regolamentare le ticket redemption

"Le ‘ticket redempition’ sono quelle macchine da gioco che restituiscono al giocatore punti sotto forma di tagliandi, che consentono poi di ottenere premi tendenzialmente di poco valore", spiega il presidente della IV Commissione regionale Paolo Zoffoli

Una norma ad hoc per regolare le macchinette cosiddette ‘ticket redempition’ per i minori: è questa la proposta del Partito Democratico in Regione Emilia-Romagna, discussa in mattinata dalla Commissione Politiche per la salute e politiche sociali. "Le ‘ticket redempition’ sono quelle macchine da gioco che restituiscono al giocatore punti sotto forma di tagliandi, che consentono poi di ottenere premi tendenzialmente di poco valore - spiega il presidente della IV Commissione regionale Paolo Zoffoli -. Al contrario delle macchine slot non rendono denaro, per questo non sono vietate ai minori. Tuttavia sono molte le sollecitazioni di genitori e operatori sanitari che chiedono di approfondire gli effetti e i risvolti psicologici del fenomeno in particolare sui più piccoli".

“Sono sempre più diffuse e facilmente accessibili: si trovano nelle sale giochi, nei supermercati e nei luoghi di ritrovo dei bambini. Come le macchine slot ‘pensate’ per gli adulti sono congegnate appositamente per attirare l’attenzione con suoni, luci e colori accattivanti e visto che promettono una ricompensa in cambio della moneta o del gettone che si utilizza per attivarle, fanno scattare il meccanismo tipico della scommessa -  sottolinea il consigliere Lia Montalti -. In molti sottovalutano il tema, ma come evidenziato da una recente ricerca a cura di Nomisma, tra i millenials, ovvero i ragazzi tra i 14 e i 19 anni, uno su due nel corso del 2016 ha giocato almeno una volta. Numeri che meritano un approfondimento”.

"L’Emilia-Romagna vuole fare da apripista rispetto ad una riflessione seria ed approfondita su un tema così complesso come quello delle ‘ticket redemption’, che fino ad ora ha rappresentato una sorta di tabù su cui ha pesato il silenzio, a fronte di una diffusione massiccia di apparecchi potenzialmente molto dannosi. Per questo - evidenzia il consigliere Valentina Ravaioli – la nostra proposta è quella di approvare entro 90 giorni un regolamento che vada a dettagliare la normativa, facendolo precedere da un tavolo di lavoro che chiami in causa tutti i soggetti coinvolti per proporre misure efficaci ed applicabili, in un terreno in cui il rischio di ricorsi è molto alto, stante la sostanziale inesistenza di un quadro normativo di riferimento. Siamo convinti che il compito della politica sia quello di tracciare una via lungimirante per dare risposte concrete sul versante della prevenzione dalla dipendenza da gioco, agendo rispetto ad apparecchi che avvicinano i più piccoli al mondo delle slot e alla cultura del ‘vincere facile'". “Vogliamo incidere - concludono i consiglieri - sulla diffusione di quei giochi che, già dall’infanzia, possono aprire a forme di patologie gravi durante la crescita: crediamo sia doveroso per il benessere di tutta la comunità”. 

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