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Lunedì, 29 Aprile 2024
Urbanistica

Maxi area urbanistica per l'e-commerce, Rinaldini (centrosinistra): "Stop alla cementificazione. Serve una nuova pianificazione della città"

"Mi preoccupa molto - sottolinea Rinaldini - l’impatto ambientale dei nuovi insediamenti che porteranno inevitabilmente a un aumento del traffico e dell’inquinamento in zone già appesantite"

"La delibera che approderà in consiglio comunale per la realizzazione della maxi-area industriale di via Mattei, a Villa Selva, dedicata alla logistica a servizio dell’e-commerce è una scelta assolutamente sbagliata dell’amministrazione Zattini che continua a cementificare la città a meno di un anno dalla devastazione dell’alluvione, in assenza di una pianificazione strategica di sviluppo della città che deve andare in direzione diametralmente opposta, limitando il consumo di suolo e modificando le norme urbanistiche nelle aree alluvionate come proposto del presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini". Così Graziano Rinaldini, candidato sindaco del centrosinistra, interviene in merito alle delibere in itinere relative alle nuove aree industriali tra le quali quella di Villa Selva, destinata ad attività legate alla logistica a servizio dell’e-commerce, con un'estensione totale di circa 230mila metri quadrati e una superficie fondiaria edificabile prevista di 150.909 metri quadrati, nell'ambito degli accordi operativi per le nuove urbanizzazioni. 

Per Rinaldini è "inutile continuare a trincerarsi, come ha fatto la giunta in questi anni, dietro le scelte pianificatorie della precedente amministrazione perché, nei fatti, le scelte amministrative del passato sono diventate per questa giunta vere e proprie scelte politiche. Hanno avuto cinque anni di tempo per invertire la rotta, per azzerare l’attuale Piano Urbanistico e realizzare il nuovo Pug che invece è stato rimandato a data da destinarsi a differenza di altri Comuni, come Cesena, che lo hanno approvato nel 2023".

"C’è poi un altro aspetto da considerare - prosegue Rinaldini -. Con l’arrivo di insediamenti aziendali non al servizio della logistica delle nostre aziende locali ma provenienti da altri territori, quindi con la ‘testa’ altrove, non si favorisce certo la qualità dell’occupazione per i nostri giovani. Al contrario, dobbiamo impegnarci per favorire la presenza di realtà ad alto contenuto tecnologico, direttamente collegate alla presenza dell’Università, nei settori ad esempio della manutenzione degli aerei e in ambito aerospaziale, che diano opportunità ai nostri ragazzi diplomati e laureati".

"Mi preoccupa molto - conclude Rinaldini - l’impatto ambientale dei nuovi insediamenti che porteranno inevitabilmente a un aumento del traffico e dell’inquinamento in zone già appesantite, anche in considerazione del fatto che siamo l’ottava città in Italia per livelli di inquinamento. Se toccherà a me fare il sindaco, dico fin da ora che le aree verdi rimarranno tali e che lavorerò per recuperare e rigenerare capannoni e strutture in disuso, accorpandole, a beneficio delle aziende che intendono continuare a investire nel nostro territorio".

L'intervento di Alleanza Verdi e Sinistra Forlì

Sulla questione prendono la parola anche Alessandro Ronchi e Marisa Fabbri di Alleanza Verdi e Sinistra Forlì: “Continua la cementificazione del territorio forlivese, grazie a insediamenti che la giunta Zattini sta portando in tutta fretta, negli ultimi Consigli Comunali del suo mandato. Non è vero che si stanno solo attuando le previsioni del piano del commercio del 2017: non si tratta di diritti acquisiti e a otto anni di distanza, dopo quello che è successo con la terribile alluvione del maggio scorso, se non altro almeno il buon senso avrebbe richiesto di fermare. Zattini aveva persino commentato positivamente la proposta del presidente della Regione Bonaccini di fermare nuovi insediamenti alla luce dell’alluvione, salvo operare in netto contrasto con queste dichiarazioni. Se lo ritiene valido, perché non applica questo principio, deliberando una moratoria o attendendo almeno il termine del suo mandato, invece di accelerare al massimo per fare approvare alla sua maggioranza queste nuove delibere? Che cosa c’entra l’insediamento della dimensione di 32 campi da calcio per logistica in Via Mattei col piano del commercio? Assolutamente nulla”.

“Già la discutibile operazione Querzoli-Ferretti ha fatto nascere quattro orrendi scatoloni di cemento sulla via Emilia al Ronco, tutti destinati alla logistica che comporterà un aggravio insostenibile di traffico e nessun beneficio per la città - proseguono Ronchi e Fabbri -. Un’identica operazione viene messa in atto ora in zona industriale, sulla via Mattei. Da essa non deriverà nessun beneficio per l’occupazione, dal momento che la logistica si appresta sempre più all’automazione spinta e all’assunzione limitata, dequalificata e precaria.  Altro che qualificatissima attività aerospaziale della quale si straparla. Zattini dovrebbe spiegare come smaltirà il traffico enorme provocato dai nuovi insediamenti logistici, progetti che l’amministrazione non è in grado neppure di valutare. Un'altra operazione speculativa è quella del polo H, un altro supermercato accanto all’ospedale, sprecando e sacrificando un’area preziosa che doveva essere destinata ad attività connesse con il Pierantoni”.

“Le norme di proroga del blocco delle nuove urbanizzazioni varate dalla regione dopo gli eventi alluvionali non costituiscono certamente un obbligo per il Comune: l’amministrazione ha la facoltà di negare l’autorizzazione a coloro che non abbiano già sottoscritto le convenzioni con il Comune.  Quindi se si faranno quei nuovi mostruosi capannoni sarà tutta responsabilità di questa amministrazione al termine - continuano -. Non si cerchi di scaricarla alle amministrazioni precedenti, come se i 5 anni di mandato non fossero stati sufficienti per cambiare rotta: la verità, attestata anche dall’inaugurazione del Formì piena di amministratori e politici di destra, è che la destra è assolutamente favorevole all’aumento della cementificazione e con gli atti lo sta dimostrando, dall’inizio alla fine del suo mandato. Si potevano fermare queste operazioni, evitare di appesantire ulteriormente il traffico fino ai livelli insopportabili di oggi, di aumentare l’inquinamento dando un colpo mortale al commercio locale”. Infine “particolarmente scandaloso appare l’utilizzo degli accordi di programma, nati per far dialogare diverse pubbliche amministrazioni fra loro e trasformatisi in meccanismi di urbanistica contrattata che vedono soccombere la pianificazione e la trasparenza in favore degli interessi privati. Rivolgiamo a Zattini un appello: si fermi, è ancora in tempo, non c’è nessuna urgenza di approvare questi progetti entro la fine del mandato, si faccia una moratoria fino a quando gli strumenti urbanistici non saranno adeguati alle nuove mappe di rischio”.

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