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Piano Energetico Regionale 2030, Ravaioli: "Una sfida non solo amministrativa, ma anche culturale"

La consigliera regionale del Pd Valentina Ravaioli commenta il via libera dell’Assemblea Legislativa al Piano che fissa come termini temporali il 2020, il 2030 e il 2050 e affronta i temi di risparmio e disviluppo sostenibile

L’assemblea Legislativa ha dato il via libera alla "Approvazione della proposta di "Piano Energetico Regionale 2030" e di "Piano Triennale di Attuazione 2017-2019" che fissa come termini temporali il 2020, il 2030 e il 2050 in materia di clima ed energia come fondamentale fattore di sviluppo della società regionale, prevedendo, in particolare, come obiettivi al 2030, la riduzione delle emissioni del 40% e l' incremento dell’efficienza energetica al 27% .

"L’approvazione del Piano Energetico Regionale – PER 2030 rafforza l’impegno della Regione verso il conseguimento degli obiettivi comunitari in tema di efficientamento energetico e sostenibilità ambientale e delinea una visione orientata a un futuro sempre più caratterizzato da rinnovabili nella prospettiva al 2050 – spiega la consigliera  regionale Valentina Ravaioli - Fondamentale, per il raggiungimento di questi obiettivi, è l'attivazione del tavolo di monitoraggio annuale che vedrà coinvolte le parti sociali e le associazioni ambientaliste, tenendo conto anche dei risultati raggiunti dalle altre pianificazioni regionali che concorrono alla strategia energetica regionale, dal piano dell'aria(pair)a quello dei trasporti (prit)”.

“Un ruolo strategico, all’interno del Piano, è giocato dal sistema della ricerca. La rete Alta tecnologia dell’Emilia-Romagna, infatti, è chiamata a contribuire con prodotti e processi innovativi allo sviluppo e al radicamento di una green economy in grado di generare risparmio energetico, sostenibilità ambientale e nuova occupazione - prosegue la consigliera Ravaioli - I trasporti rappresentano un altro settore nel quale i prossimi anni vedranno interventi decisi per favorire la mobilità elettrica e sostenibile, oltre ad un incremento del trasporto pubblico, di quello ciclopedonale e della mobilità condivisa (car sharing e car pooling)”. “Si tratta di un piano che intende guardare al futuro, che segna un cambio di passo e di visione che deve coinvolgerci tutti: istituzioni, cittadini e imprese”, conclude Ravaioli.

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