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Tosco-Romagnola, fumata nera dalla Regione: nessuna ipotesi di ammodernamento per il tratto appenninico

Dalla Regione è arrivato un secco "no", a cui è subito seguita la replica del consigliere regionale Pompignoli

"Traffico insufficiente e nessuna possibilità di integrare la convenzione esistente tra Regione ed Anas e, dunque, di stanziare ulteriore risorse per la messa in sicurezza del tratto di valico appenninico della Statale 67 Forlì-Firenze". È questa, in estrema sintesi, la risposta fornita dal sottosegretario alla Presidenza Davide Baruffi all’interrogazione con carattere d’urgenza depositata e discussa martedì mattina in assemblea legislativa dal consigliere regionale della Lega, Massimiliano Pompignoli.

Nel testo si chiedeva "se fosse intenzione della giunta Bonaccini di accogliere le richieste avanzate dal Comitato Civico SS67, dai sindaci della Vallata del Montone e dalle associazioni di categoria del territorio circa la necessità di inserire nella convenzione sottoscritta tra Regione Emilia-Romagna ed Anas anche l’ammodernamento e la messa in sicurezza del tratto di valico appenninico della SS 67 Forlì-Firenze (ambito di Dovadola, Rocca San Casciano e Portico di Romagna), valutando la possibilità di ulteriori stanziamenti regionali". Il sottosegretario alla Presidenza della Giunta Baruffi, ha chiarito che "sulla base delle valutazioni di traffico generato dal Prit 2025, non sono stati giudicati prioritari gli interventi sulle strade di valico delle varie strade statali, soprattutto nel tratto Rocca San Casciano-Portico di Romagna". Per Baruffi, volendosi anche solo limitare allo studio di progettazione per il tratto segnalato, si andrebbe a bloccare una convenzione che riguarda "una molteplicità di opere per un totale di quasi 9 milioni, di cui 1,15 a carico dei bilanci regionali".

Dalla Regione è arrivato un secco "no", a cui è subito seguita la replica del consigliere regionale Pompignoli: "È inutile promuovere il turismo e la residenzialità delle aree interne e quella dei borghi montani se non si dotano queste zone di infrastrutture adeguate e sicure. È una presa in giro per tutti, residenti, turisti e imprenditori. Dire che le valutazioni di traffico effettuate non consentono di ritenere prioritari interventi di messa in sicurezza e ammodernamento su questa porzione della Statale 67 è davvero improprio, inopportuno e pericoloso e denota una scarsa conoscenza dei territori da parte di chi amministra questa Regione. Dopo la chiusura della Polstrada di Rocca, questo è l’ennesimo schiaffo ai Comuni di vallata e ai loro sindaci, allineati al di là delle appartenenze di partito nella campagna di valorizzazione, tutela e messa in sicurezza dei propri ambiti. Decisioni come questa ne declassano ulteriormente l'importanza e la strategicità".

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