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La commemorazione

Tre anni fa la scomparsa di Maria Teresa Battistini: una messa ricorderà la seconda anima di Annalena Tonelli

Maria Teresa Battistini, la gemella di carità di Annalena Tonelli, ha chiuso per sempre gli occhi terreni l’11 gennaio 2021 all’Hospice di Forlimpopoli, al termine di una lunga malattia

"Abbiamo camminato in cordata, anelli di una invisibile ma reale catena d’amore attorno al globo; ognuno di noi un po’ responsabile della vocazione dell’altro", scriveva Maria Teresa Battistini. Nel giorno del terzo anno dalla sua scomparsa, giovedì presso la Chiesa "della Ripa" Monastero delle clarisse di San Biagio (via San Giovanni Bosco, 4), si terrà alle 20,30 una messa presieduta dal vescovo Livio Corazza. All'alba di un nuovo anno di lavoro assieme, il Comitato per la lotta contro la fame nel mondo intende ricordare Maria Teresa e tutti i soci e gli amici del Comitato che nel solco della gratuità hanno indicato i cammini del servizio.

Maria Teresa Battistini, la gemella di carità di Annalena Tonelli, ha chiuso per sempre gli occhi terreni l’11 gennaio 2021 all’Hospice di Forlimpopoli, al termine di una lunga malattia. “Teresa – comunicò a caldo il presidente del Comitato per la Lotta contro la Fame nel Mondo, Davide Rosetti – ora ha ritrovato Annalena, che la definiva ‘la mia seconda anima’, sancendo un legame di amicizia profonda, vera, spirituale”. “Era mia madre – scrisse invece il nipote di Annalena Tonelli, Andrea Saletti - sì, madre del mio cuore ora spezzato. Mi hai accolto, esortato, rimproverato, amato. Fino all’ultimo ci hai insegnato. Una vita straordinaria, una donna di luce. Maria Teresa, ora cosa resta di tutto questo? Quello che hai detto tu: restano le scintille d’amore che continuano ad accendersi nei cuori di quei giardinieri che sanno ascoltare e far fiorire”.

Nata nel 1940 a Bologna e laureata in Lettere nel 1970, MT, come si faceva chiamare, con le sole iniziali, lascia l’insegnamento per raggiungere Annalena Tonelli a Wajir, in Kenya e avviare una fraternità di preghiera e servizio agli ultimi, sulla scia di Charles de Foucauld. Quando, dopo l’eccidio di Wagalla, nel 1985, la comunità si disperde, ha continuato a sostenere l’amica missionaria con il Comitato per la lotta contro la Fame nel Mondo di Forlì, co-fondato nel 1963. “Qui con Maria Teresa – scrive Annalena il 13 aprile 1970 da Wajir - la vita si è trasformata. Oso dire che la nostra strada può, o meglio potrà servire di traccia per tutti quelli che vogliono o vorranno mettersi a servizio dei più abbandonati in uno di questi paesi del cosiddetto Terzo Mondo… solo perché Lui esiste ed è il Padre nostro, ed è Amore. Vi chiedo di pregare perché noi, come Martin Luther King, vogliamo costruire il domani nostro e di quelli che cammineranno con noi, con la forza e la violenza dell’amore e qui, quando si parla di amore, bisogna proprio parlare di violenza”.

Alcuni anni fa, la Battistini scrisse queste righe straordinariamente profetiche su Annalena: “Non sarei sorpresa di trovarti sulla soglia del Regno, ritta, regale, come sempre, per continuare, come un giorno mi dicesti, ad «attendere insieme e non accettare di entrare nella luce eterna, finché non sia prima entrato anche l’ultimo povero della terra»”. Lo scorso anno, in occasione del primo anniversario dalla morte, è stato pubblicato il libro “Tutto è Grazia, Maria Teresa Battistini, la pellegrina del cuore”: “Sono scritti che possono aiutare - si legge in prefazione - chi è decentrato nella periferia della mente e desidera scendere nel paradiso del cuore, ma anche coloro che avvertono un bisogno fisico e spirituale di silenzio, per poter conoscere se stessi ed intuire qualcosa del mistero di esistere e del nostro destino eterno”.

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