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Cronaca

Gilardi (Aeroporto): "Cargo? Forlì non ha i requisiti tecnici. Forse si confonde con il polo manutentivo"

“C'è spazio per tutti, nonostante ci sia un hub regionale come Bologna”: è la convinzione di Andrea Gilardi, direttore generale di FA, la società di gestione dell'aeroporto Ridolfi

“C'è spazio per tutti, nonostante ci sia un hub regionale come Bologna”: è la convinzione di Andrea Gilardi, direttore generale di FA, la società di gestione dell'aeroporto Ridolfi. Anzi, per Gilardi, “la politica regionale dovrebbe dare una mano superiore all'aeroporto di Forlì:  con l'aeroporto di Bologna che è la punta di diamante della regione, ma che ha vincoli di capacità strutturale che sono noti a tutti, se oggi si dovesse ragionare in modo laico, asettico e super-partes, il secondo scalo su cui puntare in regione dovrebbe essere proprio Forlì, perché è il più vicino a Bologna. Se ci dovesse essere un domani un travaso di flussi da un aeroporto all'altro, Forlì è la soluzione più semplice per il passeggero, rispetto ad aeroporti più distanti o più difficili da raggiungere”. 

Uno dei nodi è generare un aumento del traffico incoming di turisti in Romagna tramite il Ridolfi. “Ne stiamo già parlando con le associazioni di albergatori, per implementare voli l'anno prossimo tra Germania e Forlì e Belgio e Forlì”. E' quanto spiegano dallo scalo forlivese, con Gilardi interpellato dai giornalisti sull'ultima uscita dell'assessore regionale Andrea Corsini. L’assessore regionale, intervenuto nel convegno che la federazione regionale del Pri ha organizzato a Forlì sul tema delle infrastrutture e dei collegamenti in Emilia-Romagna, ha sostenuto la necessità per gli aeroporti di Forlì e Rimini di “convivere”, ma “senza sovrapporsi” suggerendo a Forlì di “sviluppare soprattutto il settore cargo in collegamento col porto di Ravenna” e lasciando dunque allo scalo di Rimini la vocazione dei voli civili e del traffico turistico.

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Una proposta che vede in dissenso Gilardi: “I cargo in Italia si fanno a Malpensa, altri hub di fatto non esistono. Il settore cargo ha delle logiche diverse, per esempio ricordo che l'aeroporto di Forlì è operativo dalle 7 alle 23, mentre il cargo viaggia soprattutto di notte, e lo fa con aeromobili non adeguati alla pista di Forlì, che con i suoi 2.561 metri non ha alcun problema per gli aeromobili tipo Boing 737 passeggeri o equivalenti, ma se vogliamo far atterrare 767  cargo al Ridolfi, lo possiamo anche far atterrare, ma poi vediamo se ha le condizioni per ripartire”. 

E continua Gilardi: “Quello che invece ha senso – e forse si sarà confuso l'assessore Corsini -, è continuare a insistere sulla manutenzione, perché la creazione qui di un polo tecnologico italiano ed europeo deve restare un preoccupazione non solo degli azionisti dell'aeroporto di Forlì, ma anche della politica regionale. Quando gli operatori del settore vengono a Forlì e vedono quei 90 ettari disponibili e liberi tutti intorno, con la possibilità di fare investimenti immobiliari, sgranano gli occhi”.

E infine: “Noi siamo concentrati sul nostro piano di sviluppo aeroportuale che è stato consegnato all'Enac il 22 dicembre scorso, non facciamo niente di diverso rispetto a quanto abbiamo dichiarato in un documento ufficiale. Tant'è che è uscito il bando per chiedere manifestazioni di interesse per uffici di un hangar, mentre la settimana prossima esce il bando per le manifestazioni di interesse relative alla costruzione di un ulteriore hangar nella ex officina meccanica. Il nostro piano prevede di costruire entro il 2025 altri 3.600 mq di hangar per la manutenzione degli aeromobili e recuperare altri 1.800 mq sul lato sud, nei cosiddetti hangar ex Icaro che Enac ci dovrebbe sbloccare a maggio”.

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