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Cronaca Bertinoro

A 25 anni dedica la sua vita ai mici meno fortunati: è Chiara l'angelo dei "Bertinogatti"

Dall’aprile 2020 combatte il randagismo, cerca di dare una famiglia ai gatti e gattini meno fortunati e aiuta quelli che una famiglia non la possono avere, ma che hanno tutto il diritto di essere curati e salvati

Quando, quel pomeriggio del 2016, ha incrociato mentre passeggiava con il cane quei piccoli gattini abbandonati a loro stessi, mai avrebbe immaginato che a distanza di sette anni sarebbe diventata il loro ‘angelo’ e quello dei migliaia di mici che dalla vita non hanno nulla da chiedere se non un tetto sotto cui dormire. E soprattutto mai si sarebbe aspettata che, quantomeno nel comune di Bertinoro (e purtroppo non solo), il fenomeno del randagismo fosse una piaga di tale dimensione. Chiara, 25 anni, impiegata amministrativa: è lei il volto, anima e cuore dei “Bertinogatti”, l’organizzazione di volontariato che dall’aprile 2020 ha l’obiettivo di combattere il randagismo, dare una famiglia ai gatti e gattini meno fortunati e aiutare quelli che una famiglia non la possono avere, ma che hanno tutto il diritto di essere curati e salvati.


Chiara, parlaci dei Bertinogatti. Come è nata questa idea?
Stavo passeggiando con il cane, era il 2016, quando ho trovato dei gattini randagi, di cui uno purtroppo già morto. Ho cercato aiuto disperatamente, ma la risposta era sempre quella “A Bertinoro non ci sono volontari”. Mi hanno aiutata alcune volontarie di Forlimpopoli e li abbiamo salvati. Pensavo fosse finita lì: nella mia ingenuità ho creduto non ci fossero altri randagi, non ne avevo mai visti in giro. Nel 2018 mi è capitata la stessa cosa, e la risposta è stata nuovamente quella. Ho incontrato una ragazza, Patrizia, che mi ha detto di volermi aiutare: l’ho accettato e lei è con me ogni giorno, da quel giorno. Per oltre due anni ci siamo arrangiate con i nostri soldi e le nostre forze per sterilizzare, curare e sfamare quanti più gatti possibili, più passavano le settimane e i mesi più ci rendevamo conto del numero esorbitante di gatti randagi nel nostro Comune. Oggi siamo in 6: io Patrizia, Anna, Barbara, Simona e Pamela. C’è chi si occupa dei gatti in degenza, chi li sfama, chi tiene in casa i cuccioli in attesa della adozione. Ma ognuna è fondamentale.

Quanto tempo ti occupa alla settimana questa attività di volontariato?
Tutti i giorni: mi chiamano a qualsiasi ora per soccorrere gatti investiti o trovati malati in strada, ogni giorno mi dedico alle catture per le sterilizzazioni e i gatti catturati vanno poi di conseguenza portati dal veterinario. Poi c’è il cibo da comprare, le medicine in farmacia, organizzare le raccolte cibo e molto molto altro.

A livello economico, come fate a sostenervi?
Al 90% ci sosteniamo grazie alle donazioni liberali dei nostri sostenitori, persone che tramite i nostri canali Instagram a Facebook seguono il lavoro che facciamo e decidono di aiutarci economicamente. Le altre entrate derivano dal 5x1000 che i nostri sostenitori ci donano gratuitamente in sede di denuncia dei redditi ed infine il contributo nel Comune di Bertinoro.

In che modo i cittadini possono darti una mano? Sia a livello economico che di 'materiale' (Cibo, coperte, cucce ecc.)
I cittadini possono aiutarci facendo donazioni monetarie permettendoci così di curare i randagi senza lasciare indietro nessuno, partecipare alle raccolte cibo da noi organizzate nei supermercati della zona, anche una scatoletta ma donata da tutti fa la differenza. Infine portarci cucce, lettiere, sabbie da lettiera, ciotole e coperte in base alle nostre mancanze del momento.

Come aiutare "I Bertinogatti":

Bonifico bancario - Codice IBAN: IT77 V030 6909 6061 0000 0172 254
Satispay - Cercando i "Bertinogatti ODV"
PayPal - Donazione al 3460816904 oppure ibertinogattiodv@libero.it
5X1000 - Donazione al codice fiscale 92095380405

E' dura? Quali sono i maggiori problemi che riscontri?
E’ durissima, i problemi sono tantissimi: la mancanza di una struttura si fa sentire sempre di più e non saper dove mettere alcuni mici che non possono più tornare in strada per le loro condizioni fisiche è davvero un problema non da poco per noi. Sommato a questo sicuramente il fatto di essere poche volontarie, non ci sono persone che mettono a disposizione una stanza e il loro tempo per accudire le cucciolate e cercare loro casa e questo significa lasciarli in strada. La parte più dura però è scontrarsi con realtà di ignoranza dove persone accumulano tantissimi gatti tenuti in condizioni disumane e che addirittura non ti lasciano intervenire, nonostante il nostro intervento sia gratuito. Infine ma non per ultima di importanza, la difficoltà di stare sempre fra un’emergenza e l’altra è davvero emotivamente difficile da sopportare.

Avete una sede? Un rifugio? Come gestite i gatti malandati, i cuccioli, i randagi, quelli ammalati?
No purtroppo non abbiamo risorse economiche sufficienti per costruirlo. Abbiamo una stanza con i gabbioni dedicata alla somministrazione delle cure e alla degenza pre e post operatoria. I cuccioli e tutti i gatti adulti dal carattere mansueto che possiamo far adottare restano in stallo casalingo (e purtroppo non sono mai sufficienti) fino all’adozione.

Ogni anno strappano alla morte centinaia di gattini: "Non abbiamo più un euro, aiutateci"

Che cosa vorresti chiedere agli enti locali e al mondo della politica? Come potrebbero darti una mano?
E’ una strage continua di gatti adulti e di cuccioli: una piaga completamente ignorata dalla Stato che lascia tutti gli oneri sopra cittadini volontari. L’unica vera soluzione però sarebbe stanziare ampi fondi per rendere la sterilizzazione un intervento gratuito in qualsiasi clinica veterinaria per qualsiasi gatto, al fine di eliminare il randagismo e le conseguenti malattie e sofferenze di specie. In secondo luogo ciò che dovrebbero fare è la costruzione di gattili all’avanguardia degni del 2023.

Hai mai pensato di mollare? In futuro cosa ne sarà dei Bertinogatti?
Penso tutti i giorni di mollare, è davvero difficile vivere ogni giornata in mezzo a gatti malati che soffrono, cuccioli che ti muoiono fra le mani senza aver ancora vissuto e in situazioni di estrema ignoranza. Si piange e si riparte sempre, mossi da un amore profondo per questi animali che al mondo hanno solo la nostra mano per essere salvati. Per il futuro mi auguro più risorse, più possibilità, più spazi e qualsiasi cosa possa farci aiutare più gatti e con molta meno difficoltà. Non abbiamo paura della fatica, quello che non ci fa stare serene la sera è dover scegliere chi salvare e chi no: mentre tutti hanno il diritto di continuare a vivere.

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