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I rincari rendono il caffè più amaro: bar e ristoranti espongono le bollette mostruose in vetrina

"Bollette in vetrina" vuol essere nelle intenzioni degli organizzatori "una grande operazione di trasparenza a livello nazionale per mostrare ai cittadini e agli avventori di bar e ristoranti in quale situazione drammatica le imprese sono costrette a operare"

In vetrina non solo menù e prezzi, ma anche bollette. E' l'iniziativa, nata da singoli commercianti, che adesso viene rilanciata a livello nazionale da Fipe Confcommercio (Federazione pubblici esercizi) per denunciare i costi di gestione sempre più alti per via dei rincari. Una situazione che sta costringendo gli esercenti a dover aggiornare all'insù i listini, finora assai modesti, in attesa di un intervento risolutivo da parte del governo. "Bollette in vetrina" vuol essere nelle intenzioni degli organizzatori "una grande operazione di trasparenza a livello nazionale per mostrare ai cittadini e agli avventori di bar e ristoranti in quale situazione drammatica le imprese sono costrette a operare". 

Non stupiamoci quindi se nei prossimi giorni vedremo le bollette esposte in bella vista. Le associazioni di settore parlano di costi "triplicati rispetto a un anno fa a causa dell’impennata dei prezzi del gas". "Questa iniziativa - spiega il direttore di Ascom -Confcommercio, Alberto Zattini -, che vedrà il coinvolgimento di tutti i pubblici esercizi, ha l’obiettivo di rendere trasparente cosa sta succedendo oggi a chi gestisce un bar o un ristorante anche nel tentativo di spiegare ai clienti perché stanno pagando il caffè un po’ di più con il rischio nei prossimi mesi di ulteriori aumenti. Contiamo sulla sensibilità dei cittadini e dei clienti perché fare lo scaricabarile dei costi è proprio quello che non vorremmo fare".

Zattini ha sottolineato come "molti esercenti siano stati costretti ad aumentare i prezzi al fine di tentare di recuperare una parte dei costi che stanno affrontando dopo i rincari delle materie prime e delle bollette di luce e gas. Per questo Fipe Confcommercio ha chiesto al governo di potenziare immediatamente il credito di imposta anche per le imprese non energivore e non gasivore. Occorre però fare presto, altrimenti si rischia di innescare una spirale inflazionistica destinata a gelare i consumi". Per l'autunno, non usa troppi giri di parole Zattini, "c'è grande preoccupazione. L'Istat prevede un'inflazione stimata all'11%, senza dimenticare il rapporto euro-dollaro, con l'euro sotto nel cambio". 

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