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Ambiente

Piano rifiuti e bonifica dei siti inquinati: arrivano dalla Regione 100mila euro di fondi per l'ex Orsi Mangelli

In commissione Territorio e ambiente è proseguito il confronto sul provvedimento proposto dalla giunta

Per la bonifica dell'ex Orsi Mangelli (ex Saom) arrivano fondi regionali per 100mila euro. È continuata in commissione Territorio, ambiente e mobilità, presieduta da Stefano Caliandro, la presentazione del dettagliato e complesso Piano regionale rifiuti e bonifiche. Dopo il trattamento dei rifiuti urbani e speciali, è stata la volta delle bonifiche dei siti contaminati, per restituirli a usi legittimi. Il presidente Caliandro ha sottolineato come “la commissione sia molto impegnata nell'esame del Piano, in quanto c'è un continuum narrativo e di impegni e uno spaziare negli interventi in forza dell'interazione trasversale con altri settori. Ora ci si allarga ai profili urbanistici e anche alle attività produttive. All’inizio del mandato, la presidenza della commissione scelse di coinvolgere tutti assessorati interessati, perché il senso della commissione è di ragionare in chiave di spinta e di proposta. La commissione Territorio si occuperà anche della siccità. Chiedo ai consiglieri di tenersi pronti per una commissione straordinaria dedicata a questa emergenza”.

Il documento relativo alle bonifiche è stato illustrato dall’assessore all’Ambiente, Irene Priolo. Il documento ha visto 32 osservazioni da 12 proponenti. “È una parte interessante perché c’è un approccio nuovo: una visione circolare del Piano, si parla di bonifiche e quindi di rigenerazione e riqualificazione dei suoli e da qui di rigenerazione urbana. Il 9% delle osservazioni è stato accolto, il 9% parzialmente, il 42% non accolto e il 40% ritenuto non pertinente”. L’assessore ha più volte sottolineato che i comuni saranno aiutati e accompagnati: “Aggiorneremo l’anagrafe dei siti da bonificare (ne resta il 48%). Per i siti orfani, la Regione ha avuto 5,3 milioni per bonificarne sei, mentre dal Pnrr sono attesi 27 milioni per 18 siti orfani”. Fra gli obiettivi del Piano ci sono la prevenzione dell’inquinamento, l’ottimizzazione di procedimenti di bonifica, la promozione delle migliori tecniche disponibili, la gestione sostenibile, il recupero ambientale e la rigenerazione dei Brownfields (siti inquinati in dismissione). Tra le azioni di Piano si elencano l’aggiornamento dell’anagrafe dei siti contaminati, la determinazione e l’aggiornamento della graduatoria di priorità per ottenere i finanziamenti.

Le norme tecniche prevedono la rigenerazione urbana e la riconversione industriale dei siti contaminati e si incentiva l’iniziativa dei proprietari o di altri soggetti interessati non responsabili di inquinamenti così come la conoscenza di eventuali vincoli su aree da bonificare. Per i Brownfields, la strategia vuole promuovere la riqualificazione del territorio e gli obiettivi principali della sostenibilità del Piano sono la bonifica del suolo e delle aree sotterranee. I siti orfani candidati sono 18 che potranno contare su 27 milioni di euro provenienti dal Pnrr. Intanto, si agisce su 6 siti già finanziati con 5,3 milioni - ex Siapa Galliera (Modena), ex Gasometro di Fiorenzuola (Piacenza), ex Saom (Forlì), Pozzo domestico a Quattro Castella (Reggio Emilia), area Fiera Soliera (Modena) Cava Canepari di Casalgrande (Reggio Emilia). “Questo Piano ha gambe - ha scandito l’assessore -. Ci sono dei vincoli alle risorse: va restituito il 70% della superficie candidata e il termine dei lavori è fissato entro l’agosto 2026. Il Piano ha un livello attuativo che a 360° guarda al territorio regionale e intercetta politiche non solo del settore (ma anche quelle urbanistiche e produttive). Dovremo essere al fianco dei comuni”.

Priolo ha inoltre specificato come i siti ricompresi in questa prima parte del Piano "sono quelli orfani ricompresi nei criteri di intervento del Pnrr e che toccano inquinamento del suolo e non delle falde acquifere". Nel dettaglio i siti da bonificare censiti sono 1.151 e nel 52,3% dei casi gli interventi si sono già conclusi. "In totale - conclude l'assessore - sono 549 i siti ancora aperti a cui faremo fronte con i 50 milioni in arrivo ora con i finanziamenti statali. Piena disponibilità, infine, a ragionare su interventi propri da parte della Regione, ma "la discussione la si potrà affrontare solo dopo la prima fase di monitoraggio del Piano". Eguale disponibilità a trattare anche il tema delle condutture d'acqua in amianto-cemento "anche se il comparto sanitario ci dice che l'amianto non rappresenta un problema quando è a contatto con l'acqua".

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