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Cronaca

'Castrocaro-Sanremo. Solo andata': in un libro la storia del primo talent italiano

In tutto l’ampio prologo l'autore focalizza la sua attenzione sulla gente di Castrocaro e su chi ha lavorato in prima persona attorno al festival

Il libro di Michele Minisci "Castrocaro-Sanremo. Solo andata" dopo essere stato presentato, insieme ad altri, alla Fiera del Libro di Roma approda, in anteprima assoluta, all’edicola delle Terme di Castrocaro, ma anche al negozio di dischi B-Side, presso i Giardini Orselli di Forlì. Nei prossimi giorni si potrà trovare in altre edicole o negozi di dischi della regione. Il libro, oltre a tutte le interviste fatte ai vincitori della prima vera e seria kermesse canora del panorama musicale italiano, oggi si chiamerebbe "talent", con aneddoti curiosi, divertenti, a volte surreali, in tutto l’ampio prologo focalizza la sua attenzione sulla gente di Castrocaro, su chi ha lavorato in prima persona attorno al festival, facendo emergere un come eravamo straordinario, inteso non come ricordo nostalgico ma come un evento irripetibile, specialmente nel periodo 1957-1988, fino a quando è durato l’abbinamento col festival di Sanremo.

In queste prime pagine scorrono come un fiume in piena le testimonianze e i ricordi di Orlando Pierangeli, Tonino Fiorini, Ermanno Maltoni, Francesco Mantellini, Antonio Purificato, che descrivono il Padiglione delle Feste, il teatro dove avveniva tutto, e il centro cittadino come una vera e propria Agorà, un affresco corale, una perenne assemblea cittadina per tutta la durata del Concorso che si svolgeva in quei 2-3 mesi di quelle estati che sembravano non finire mai. Scandagliando tutti questi ricordi e testimonianze di quel irripetibile periodo  nel libro fanno capolino il barbiere Pino, che faceva fatica a tenere a bada Patty Pravo, spesso ospite d’onore, quando tentava di saltare con arroganza la fila per farsi aggiustare il ciuffo, l’elettricista  Giovanni Mercatali,  “forzato” fonico  delle prime edizioni, che ha in seguito, giustamente, lasciato il mixer nelle mani del più esperto Romano Lombardi, il dj Pitar che organizzava un folle “dopo festival” nel piccolo night club  delle Terme “La Scacchiera”, coinvolgendo a volte anche qualche ospite famoso, oppure Gianfranco Bolognesi, patron della mitica “Frasca”, che faceva fatica a tenere a bada i fotografi e i giornalisti che rincorrevano i personaggi famosi che cenavano nel suo noto ristorante, oppure l’albergatore Francesco Prati (purtroppo scomparso di recente), che si prodigava, assieme al giovanissimo figlio Antonio, a far preparare una ineguagliabile pasta e fagioli per il patron Gianni Ravera e il Maestro Virgilio Braconi. E tanti altri personaggi…

Insomma, in questa prima parte del libro viene ben raccontato questo amarcord collettivo dove ognuno si è sentito ulteriore protagonista di questo particolare ed unico Festival. Oltre ai cantanti-concorrenti, naturalmente. Cantanti-concorrenti che hanno vinto il festival  come Gigliola Cinquetti, Alice, Zucchero, Giuni Russo, diventati poi delle grandi star, ma sono citati anche Iva Zanicchi, Mino Reitano, Edoardo Bennato, Caterina Caselli, Fiorella Mannoia, e tanti altri, che invece sono stati eliminati dalla ferrea giuria del Festival, diventati poi ugualmente famosi protagonisti della musica leggera italiana.

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