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Lunedì, 29 Aprile 2024
Diocesi

Celebrata la 46esima Giornata della Vita, "Il fuoco distrugge e un amore ricostruisce"

Il secondo momento animato da Movimento per la Vita e Centro di Aiuto alla Vita è stata la messa celebrata in Duomo sabato dal vescovo Livio Corazza in comunione con tutte le diocesi italiane che domenica ricordavano la Giornata della Vita

In occasione della 46a Giornata della Vita, che quest'anno a Forlì ha coinciso con la festa della Madonna del Fuoco, il Movimento per la Vita e il Centro di Aiuto all' Vita di Forlì hanno organizzato in cattedrale due momenti significativi per la devozione a Maria e per l'impegno a difesa della vita. Venerdì si è tenuto il concerto "Ave Maria madre della vita", un'esecuzione di musiche corali e di cantanti solisti sul testo dell'Ave Maria, eseguito dal gruppo corale di Castrocaro Terme e Terra del Sole sotto la direzione di don Marino Tozzi, organista e compositore. Le "Ave Maria" eseguite, composte da vari musicisti tra cui don Marino stesso, sono state alternate a letture mariane di autori della letteratura sacra, classica e contemporanea.

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La serata è stata introdotta dall'avvocato Andrea Taddeo, presidente del Centro di Aiuto alla Vita, che ha ricordato l'origine dell'istituzione della Giornata della Vita da parte della Chiesa italiana: "Siamo giunti alla 46a edizione da quando, all'indomani del referendum sull'aborto, nella Chiesa nacque l'esigenza di richiamare la comunità cristiana e la società al rispetto della vita. Il fatto che ogni anno la giornata per la vita coincida con la festa della Madonna del Fuoco, ci dà sempre  lo spunto per associare la difesa della vita al primo gesto che la Madonna ha fatto nella sua vita, cioè l'accoglienza dell'annuncio della nascita di un figlio per cui per noi il concerto "Ave Maria madre della vita" si colloca dentro a una tradizione di fede e di devozione dell'intera città di Forlì alla sua Patrona". 

Il secondo momento animato da Movimento per la Vita e Centro di Aiuto alla Vita è stata la messa celebrata in Duomo sabato dal vescovo Livio Corazza in comunione con tutte le diocesi italiane che domenica ricordavano la Giornata della Vita. Nella sua omelia, il vescovo ha sottolineato la felice coincidenza della Festa della Madonna del Fuoco con la Giornata della Vita. "Il fuoco distrugge e un amore ricostruisce. La Madonna non dimentica mai i suoi figli, Maria non è mai da sola neanche sotto la croce, Ella ci ricorda l'amore di Dio per noi e per la vita di ogni uomo, dal più piccolo al più anziano, dal più giovane al malato. Ogni festa della Madonna è festa della vita, la Madre è generatrice di vita. Ogni vita umana è espressione dell'amore di Dio."

Il vescovo ha poi invitato i fedeli a leggere il messaggio della Cei per la giornata della vita, citandone un paragrafo particolarmente significativo: "Nella Giornata per la vita salga dunque, da parte di tutte le donne e gli uomini, un forte appello all'impossibilità morale e razionale di negare il valore della vita, ogni vita. Non ne siamo padroni né possiamo mai diventarlo; non è ragionevole e non è giusto, in nessuna occasione e con nessuna motivazione. Il rispetto della vita non va ridotto a una questione confessionale, poiché una civiltà autenticamente umana esige che si guardi ad ogni vita con rispetto".

"Non è un messaggio per giudicare, ma per gioire del miracolo della vita - ha sottolineato il vescovo -. Ogni vita umana, dal concepimento alla fine, è vita di un fratello e di una sorella. Maria nostra madre ci raccomanda di accoglierci ogni giorno da fratelli e sorelle, custodendo in modo speciale i più piccoli e indifesi. Ringraziamo il Signore per tutti coloro che accolgono e custodiscono la vita umana come dono prezioso di Dio e sanno sacrificare la loro vita per gli altri".

Al termine della celebrazione, una volontaria del Centro di Aiuto alla Vita ha letto la testimonianza di Giulia, una donna della Costa d'Avorio aiutata dagli operatori del Centro in occasione della sua ultima gravidanza, difficile sia per problemi genetici del nascituro evidenziati nel corso degli esami prenatali (sindrome di Down), sia per la contrarietà del compagno a tenere il bambino. L'aiuto del Cav ha permesso di fare nascere la piccola Mia e di trovare un lavoro stabile per Giulia presso una cooperativa di anziani.

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