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Anche a Forlì si celebra San Francesco d’Assisi patrono d’Italia

Per molti forlivesi, la solennità del Patrono d’Italia costituirà l’occasione per riaffacciarsi nella chiesa ottocentesca di corso Garibaldi, a sei anni esatti dalla partenza degli ultimi Frati Minori residenti in città

Sarà il vescovo di Forlì-Bertinoro monsignor Livio Corazza a presiedere la messa in programma martedì, alle 10, a San Francesco d’Assisi, in occasione della festa del Patrono d’Italia. Promossa dall’Unità pastorale Centro storico coordinata dal parroco don Antonino Nicotra, la liturgia eucaristica con preghiera per l’Italia vedrà la partecipazione delle autorità civili e militari cittadine. Lunedì, alle 20.30, il vescovo Livio presiederà nella chiesa di Santa Maria del Fiore, in via Ravegnana, la liturgia del “transito” di San Francesco. “Dal 1226 al tramonto di ogni 3 ottobre – si legge in ‘sanfrancescodelprato.it’ – i Francescani non mancano di rivivere quei momenti: non come una veglia funebre, ma come il beato transito di Francesco da questa vita terrena alla letizia dell’Eterno”.

Celebrano solennemente la festa del patrono degli italiani anche le Sorelle Povere di Santa Chiara, meglio conosciute come Clarisse di San Biagio (3 ottobre, alle 17.30 santo Rosario con i testi di S. Francesco, alle 18.30, recita dei primi vespri e celebrazione del transito di San Francesco; 4 ottobre, alle 7 lodi, alle 7.30 santa messa, alle 12 ufficio delle letture e ora Sesta, alle 19 secondi vespri presieduti dal vescovo) e le Clarisse urbaniste di Montepaolo, sulle colline dovadolesi (martedì 4 ottobre santa messa alle 11). Festa del Poverello d’Assisi anche a Castrocaro Terme, nel giorno a lui dedicato, con la santa messa delle 18 nella chiesa dei santi Nicolò e Francesco, presieduta dal parroco don Urbano Tedaldi. Per molti forlivesi, la solennità del Patrono d’Italia costituirà l’occasione per riaffacciarsi nella chiesa ottocentesca di corso Garibaldi, a sei anni esatti dalla partenza degli ultimi Frati Minori residenti in città.

Quel fatidico 4 ottobre 2016, i padri francescani Bonaventura Pini, Giuseppe Amante e Maurizio Piazza si accomiatarono definitivamente da Forlì e Montepaolo dopo quasi 800 anni di servizio: le cronache attestano, infatti, la presenza degli emuli del Poverello già al tempo di Sant’Antonio di Padova, nel 1222. Verso il 1259 fecero erigere la grandiosa chiesa di San Francesco, ufficiata dai Conventuali fino alla soppressione del 1797. Sorgeva presso l'attuale piazza Cavour, adiacente l’antico ospedale “Domus Dei”. Con i materiali recuperati dalla demolizione, avviata nel 1790, viene edificata la chiesetta di San Francesco Regis, di stile neoclassico, sulla via Pisacane. I Minori Osservanti avevano, invece, la chiesa di San Girolamo, costruita nel 1427 per cura di padre Giacomo Primadicci e distrutta dal bombardamento aereo tedesco del 10 dicembre 1944.

Oggi il convento degli Osservanti è dimora delle Sorelle Povere di Santa Chiara. Dopo la prima soppressione, i Frati Minori dal 1821 al 1867 dimorarono nel convento di Valverde, nel sito oggi occupato dall’ex Asilo “Santarelli”. Con la seconda soppressione, nel 1866, perduta ogni speranza di riavere chiesa e convento di San Girolamo, i Minori nel 1880 comprarono la chiesa di San Salvatore, già dei Canonici Regolari, intitolandola a San Francesco. Nel 1921 fu consacrata da monsignor Raimondo Jaffei, vescovo di Forlì. Posta in corso Garibaldi, quasi all’imbocco con piazza del Duomo, è ora curata dalla comunità dei romeni greco-cattolici, affidatari del centro di culto in accordo con i frati Minori, rimasti proprietari dell’intero complesso. 

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