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Cronaca

Trentadue case, trentadue storie: al Borgo di San Pietro alla scoperta de "Il bello che non ti aspetti"

Dietro le case di Raffaella, di Annamaria, ma anche Said e Fabrizio, solo per citarne alcune, c'era "Il bello che non ti aspetti"

L'iniziativa è piaciuta ed è stata promossa a pieni voti. Sabato il Borgo di San Pietro si è aperto ai cittadini. Trentadue case, trentadue storie e trentadue accoglienze. In tantissimi hanno toccato per mano angoli del centro storico che si credeva di conoscere ad occhi chiusi e che invece hanno ancora tanto da sorprendere. Nell'ambito del rilancio di corso Mazzini, negozianti e i residenti del corso e delle vie limitrofe hanno aperto le porte dei loro retrobottega e delle loro case, alla scoperta delle loro storie, dei loro piatti e dei loro ambienti privati, voci di un unico racconto di vita che si ripete ogni giorno in centro.

Dietro le case di Raffaella, di Annamaria, ma anche Said e Fabrizio, solo per citarne alcune, c'era "Il bello che non ti aspetti". Toccare per mano vestiti d'epoca, scrutare il centro da un'angolazione mai vista, ma anche avvicinarsi alle tradizioni di altri paesi e scoprire sapori orientali. L'iniziativa di "Casa del cuculo", "Regnoli 41", "La materia dei sogni" e "Casa Walden" è andata oltre le più rosee aspettative. Il sabato di festa del Borgo si è concluso in Galleria Mazzini con musica e dj.

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