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Cronaca

Qualità della vita, la classifica di "Italia Oggi": Forlì-Cesena perde otto posizioni, incide il covid

Pubblicato il "Rapporto sulla Qualità della Vita in Italia 2021" di ItaliaOggi e Università La Sapienza di Roma, in collaborazione con Cattolica Assicurazioni, giunto alla 23esima edizione

E' la provincia di Parma a conquistare la vetta della classifica, seguita sul podio da Trento e Bolzano, secondo il "Rapporto sulla Qualità della Vita in Italia 2021" di ItaliaOggi e Università La Sapienza di Roma, in collaborazione con Cattolica Assicurazioni, giunto alla 23esima edizione. Gli indicatori di benessere su cui si basa la ricerca sono nove: affari e lavoro, ambiente, disagio sociale e personale, istruzione-formazione e capitale umano, popolazione, reddito e ricchezza, sicurezza, sistema salute e tempo libero. In questa classifica Ravenna, con un punteggio di 762,86, si posiziona al 29esimo posto, preceduta da Venezia e seguita da Mantova, guadagnando ben 22 posizioni rispetto al 2020 quando si era piazzata 51esima. In Romagna è al top: la provincia di Forlì-Cesena, infatti, è in 37esima posizione, perdendo otto posizioni, mentre Rimini è 61esima.

I vari indicatori

Nella sezione "affari e lavoro" Forlì-Cesena occupa la quindicesima posizione, perdendo sette posizioni rispetto alla classifica dello scorso anno. Conserva il quarto posto per tasso di occupazione, mentre è quindicesima per tasso di disoccupazione. Nella graduatoria del numero di imprese registrate per 100mila abitanti è 41esima, mentre è passata dalla 55esima alla 65esima per numero di start-up ed imprese innovative per 100mila imprese registrate. E' invece 46esima per "reddito e ricchezza".

Nella classifica "ambiente" Forlì-Cesena è 21esima, scalando ben 36 posizioni: compie un balzo di 40 posizioni nella categoria "raccolta differenziata", ora 22esima, mentre è 71esima per raccolta di rifiuti urbani. 66esima posizione nella voce "superamenti del limite orario previsto per il pm10". Ventiesima posizione per "densità di piste ciclabili", mentre è 69esima per "disponibilità di aree pedonali". Decimo posto per quanto riguarda l'uso di auto elettriche o ibride,

68esima posizione nel capitolo "reati e sicurezza", sette posizioni meglio rispetto allo scorso anno. Per i reati contro il patrimonio è 69esima (74esima nella classifica di un anno fa), 105esima per omicidi colposi e preterintenzionali, 45esima per i tentati omicidi, 49esima per i reati connessi al traffico di droga, 86esima per le violenze sessuali ogni 100mila abitanti. Per i furti in appartamento è 69esima, 86esima per i furti in generale, mentre è 77esima per scippi e borseggi e 63esima per le rapine in banca ed uffici postali. 21esimo posto nella voce "truffe e frodi informatiche ogni 100mila abitanti".

Penultima posizione nella sezione "sicurezza sociale", dalla 32esima alla 105esima: i parametri analizzati sono infortuni sul lavoro (97esima), morti per tumore ogni 100 morti (67esima), morti e feriti in rapporto agli incidenti stradali (settima), tasso di disoccupazione tra i 15 e i 24 anni (20esima), reati a sfondo sessuale (28esima), variazione della mortalità negli ultimi anni tra gli over 65 e disabilità (101esima) e casi covid ogni 1000 abitanti (101esima). Venticinquesimo posto nella voce "tempo libero". E' 22esima nella voce "istruzione, formazione e capitale umano", mentre 57esima nella classifica riguardante il "sistema salute", risalendo dalla 71esima. Trentanovesimo posto nella classifica "popolazione".

Il resto d'Italia

Quest'anno la maglia nera va a Crotone, preceduta da Napoli e Foggia (che era ultima lo scorso anno). A metà classifica Roma, che scivola al 54esimo posto, seguita dalla prima provincia meridionale per qualità della vita che è Matera. Il rapporto registra quest'anno la scalata dei grandi centri urbani del Centro-Nord, con Bologna che era 27esima lo scorso anno e ora è quarta; Milano, che guadagna ben 40 posizioni (dalla 45esima alla quinta) e Firenze, da 31esima a sesta. "Nella fase di uscita dall'emergenza pandemica, sono le grandi aree urbane del Centro-Nord che hanno mostrato la maggiore resilienza", sottolinea il coordinatore della ricerca Alessandro Polli, del dipartimento di Scienze sociali e economiche della Sapienza.

La qualità della vita viene definita "buona" o "accettabile" in 63 province su 107: lo scorso anno erano 60 su 107. Tradotto in termini di popolazione, 22.255.000 residenti (pari al 37,4% della popolazione italiana) vivono in territori contraddistinti da una qualità della vita scarsa o insufficiente, contro i 25.649.000 residenti della passata edizione, pari al 42,5% della popolazione.

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