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Cronaca

Una commedia dialettale per sostenere una missione francescana in Etiopia

L’evento, ad offerta libera, è promosso dal gruppo Scout ex-Forlì 3° di Santa Maria del Fiore, allo scopo di sostenere con continuità la clinica fondata dai frati cappuccini in Etiopia

Una commedia dialettale per sostenere una missione francescana in Etiopia. Domenica, alle 15, nella sala polivalente della parrocchia di Coriano, in via Pacchioni, è in programma un’intrigante pomeriggio all’insegna del dialetto, con la partecipazione della compagnia del Teatro Popolare Romagnolo di Faenza. L’evento, ad offerta libera, è promosso dal gruppo Scout ex-Forlì 3° di Santa Maria del Fiore, allo scopo di sostenere con continuità la clinica fondata dai frati cappuccini in Etiopia, prima nella regione del Kambatta ed ora in quella del Dawro Konta.

Fin dagli anni ’50, quando Santa Maria del Fiore era ancora parrocchia francescana (i Cappuccini hanno lasciato definitivamente la città nel settembre 2012), il Gruppo Forlì 3°, fondato nel 1956 dall’indimenticabile frate Agostino Bertoni, con l’assistenza di Mario Mettica e Gerardo Vespignani, ha avuto un’attenzione particolare per il “servizio”. “L’input dei nostri capi - racconta Antonio Amoroso, un ex scout - era mettersi a disposizione di coloro che, nella nostra società, ma anche altrove nel mondo, avevano bisogno di aiuto. I più grandi concretizzavano il proprio cammino educativo in attività di raccolta carta, ferrovecchio e altro, che consentiva loro di realizzare somme di denaro da destinare a situazioni locali di bisogno e alle missioni francescane”.

Quest’ultimo gesto conobbe un impulso straordinario con il passaggio in parrocchia di un sacerdote cappuccino, che aveva scelto di andare missionario in Etiopia: padre Raffaello Del Debole. Nato a Castiglion Fiorentino, era stato ordinato sacerdote nel 1963. Prima di partire aveva avuto il ruolo di cappellano dell’Agesci a Santa Maria del Fiore. “Raccoglievamo la carta o il rame – racconta in una testimonianza online lo stesso cappuccino, oggi 88enne - per recuperare fondi per le missioni e c’era chi era capace di raccogliere persino i pezzetti di filo telefonico, ma alla fine siamo riusciti a comprare un trattore”

. In Etiopia dal 1972, padre Raffaello ha fondato una comunità scout a Timbaro, mantenuta viva persino durante la dittatura di Menghistu. Molto legato alla figura di don Milani, ha cercato di replicarne il metodo di insegnamento. “Il suo esempio – continua Amoroso - ha fatto breccia nel cuore dei tanti che lo hanno conosciuto ed ha spinto il gruppo nel suo insieme, ed anche molti in forma individuale, a sostenere le varie tappe della sua attività missionaria in Etiopia fino ad oggi”. Negli ultimi anni, il frate ha aperto una piccola clinica nel villaggio di Duga. Col tempo il presidio sanitario ha assunto un’importanza sempre maggiore, tanto da essere premiato dalla chiesa d’Etiopia per il lavoro svolto a favore degli ammalati e nella formazione degli infermieri.

La clinica svolge attività di primo soccorso, ambulatorio ginecologico e dentistico. “E’ evidente - continua Amoroso - che le necessità di una tale struttura sono molteplici e continue”. Dopo essersi ritrovati una prima volta nel 2020 e aver ripreso, nel novembre scorso, il cammino interrotto dal covid, una quarantina di ex scout del Gruppo Forlì 3° di Santa Maria del Fiore, coordinati da Angelo Gentilini, hanno deciso di prendere degli impegni precisi a supporto del lavoro di padre Del Debole. Il pomeriggio festoso di domenica prossima a Coriano servirà anche ad illustrare ai presenti il programma di sostegno al missionario francescano, in stretto collegamento col Centro di Cooperazione Missionaria dei Cappuccini dell’Emilia Romagna.

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