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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca

Nel sottofondo del camion 43 chili di cocaina: narcotrafficante in carcere con una maxi-condanna a 10 anni

Un cittadino albanese residente a Forlì, considerato un vero e proprio “narcotrafficante”, con rapporti con l’estero è stato arrestato dalla Polizia di Stato

Un cittadino albanese residente a Forlì, considerato un vero e proprio “narcotrafficante”, con rapporti con l’estero è stato prelevato dalla Polizia di Stato e portato in carcere della Rocca, in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura di Piacenza per una condanna definita a dieci anni di reclusione (comminata già in primo grado con il rito abbreviato). L'arresto è avvenuto ieri, venerdì, ed è connesso alla maxi-indagine della Squadra Mobile della Questura di Forlì, che a più riprese negli ultimi tre anni ha operato con grandi sequestri di cocaina e arresti.

Si tratta di un imprenditore del settore della logistica,  41 anni, residente a Forlì, condannato in via definitiva per il trasporto internazionale di stupefacenti. Per riuscire a trovare la droga nel camion, 43 chili di cocaina, la Polizia fu costretta a dirottare il mezzo pesante al porto di Ravenna, per scansionare ai raggi X il complesso veicolare, mediante l'apparecchio radiogeno “Siluet” in dotazione all’Agenzia delle Dogane. Solo così emerse il doppiofondo nella parte centrale bassa del mezzo. Si è trattato di uno dei più importanti sequestri di cocaina effettuati in Romagna che sul mercato avrebbe fruttato diversi milioni di euro.

Sottofondo scoperto con uno speciale scanner

L'uomo - di cui le forze dell'ordine e la Procura di Piacenza non hanno fornito le generalità, nonostante si tratti di una condanna definitiva - era stato arrestato a dicembre del 2020 dalla Squadra Mobile della Questura di Forlì, guidata dal dirigente Enzo Tarquini, con l’ausilio della Squadra Mobile di Piacenza. In particolare, nella mattinata del 14 dicembre 2020, in una zona industriale di Piacenza Sud, gli investigatori avevano notato l'autoarticolato, che stavano già tenendo sotto controllo, apparentemente abbandonato, dopo il suo arrivo dal Nord Europa con un altro autista.

Nel corso dei servizi di osservazione, è emerso che un cittadino albanese, dopo essere salito sul mezzo, si era messo alla guida. L’uomo si era diretto verso l’ autostrada A1 in direzione Bologna ed era stato fermato per accertamenti. Tenuto conto che l’uomo non trasportava alcuna merce e che non ha saputo fornire giustificazioni adeguate circa la destinazione, era stato deciso di effettuare un controllo più approfondito del mezzo. Tuttavia le operazioni sono state rinviate al giorno successivo in quanto non c’era la disponibilità di mezzi tecnici. Al mattino seguente il mezzo era stato così condotto al Porto di Ravenna per la scansione radiografica.

L’esame strumentale evidenziava delle piccole difformità nella parte centrale bassa del rimorchio, tant’ è che dopo aver divelto i pannelli in legno e metallo, si constatava la presenza di un cassettone rivestito da materiale bituminoso e di alluminio (al fine di ostacolare o impedire i controlli da parte delle Forze di Polizia), ricavato modificando la struttura originale del rimorchio. All’interno del quale spuntarono tre buste in plastica telata riutilizzabile contenenti 40 panetti di cocaina, di circa un chilo l'uno. 

La maxi-indagine sulla rotta della droga

Il sequestro, con le successive indagini, riuscì a far luce successivamente su una vera e propria rotta criminale di importazione della droga, realizzata da una organizzazione criminale transnazionale dedicata al trasporto di sostanze stupefacenti con base logistica e sede di copertura proprio in provincia di Forlì, organizzazione che è stata disarticolata la scorsa estate

Poco prima del sequestro di Piacenza, la stessa Squadra Mobile, il 19 agosto del 2020, ad Aosta, aveva sequestrato un carico di 28 chili di cocaina con il conseguente arresto di due corrieri, due fratelli di Cesena, già condannati per questo episodio. Nell'ambito della successiva indagine la Polizia ha eseguito 27 ordinanze di custodia cautelare, ipotizzando 36 episodi di importazione transnazionale di cocaina e di hashish, effettuati nel periodo compreso tra marzo 2020 e giugno 2021, per un peso totale pari a oltre una tonnellata di cocaina e una tonnellata di hashish per un giro di affari di oltre un miliardo di euro.

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