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Cronaca

Il Babbo Natale dei bimbi ammalati ripropone il suo carico di doni, sorrisi e tanta speranza

Il budget di Marchetti è sempre più ridotto (il volontario non ha sovvenzioni pubbliche), ma proverà ugualmente a rispondere a tutte le richieste

Anche quest’anno si rinnova la singolare esperienza del Babbo Natale di Padre Pio, che da mercoledì sino all’Epifania recherà doni a centinaia di bimbi sofferenti in tutt’Italia. E’ tutto pronto per l’ennesimo viaggio della speranza del volontario forlivese Davide Marchetti. Spinto dalle centinaia di letterine spedite anche quest’anno da tutt’Italia al suo indirizzo e-mail (molte arrivano ancora col tradizionale postino al domicilio forlivese, posto nel quartiere Bussecchio), Davide, responsabile del Gruppo di preghiera Padre Pio di Santa Maria del Fiore, sta per ritornare al capezzale di decine di sfortunate creature, troppo piccole per essere già in lotta per la vita.

Grazie alla slitta-pullmino fornito dai Servi del Cuore Immacolato di Maria operanti a Vecchiazzano e alle renne-volontari che lo supporteranno nel viaggio e nella consegna dei doni, tutti comprati di sua tasca, mercoledì incontrerà i primi beneficiari in quel di Cagnano Varano e Ischitella, due dei 23 centri socio-riabilitativi voluti da San Pio da Pietrelcina sul Gargano. Il budget di Marchetti è sempre più ridotto (il volontario non ha sovvenzioni pubbliche), ma proverà ugualmente a rispondere a tutte le richieste, anche perché in molti casi si tratta dell’ultimo desiderio di creature già al capolinea dell’esistenza.

Dal faldone delle missive farcite di renne e brillantini spunta quella di Addis, 10 anni appena compiuti: “Caro Babbo - scrive – il regalo più bello l’ho già ricevuto a ottobre ed è un rene nuovo di zecca. Adesso però ti chiedo di andare all’ospedale di Padova, per portare tanti doni ai miei amici ancora in dialisi”. Anche Antonio, cieco dall’età di 3 anni a causa di una malattia crudele e ora dodicenne, dimostra una maturità da adulto: “Ciao Babbo - scrive dalla Puglia - non ti chiedo di riaccendermi gli occhi perché nemmeno i dottori al momento sono in grado di farlo, però vorrei che tu mi portassi lo “smartphone” più bello in commercio, per poter parlare con gli amici e ascoltare tanta musica da tutto il mondo”. L’apice emotivo del viaggio sarà la visita ai bimbi ricoverati in oncologia pediatrica della Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo: Davide proverà a rincuorare alcuni minori in condizioni talmente critiche, da dover rimanere in ospedale persino a Natale.

Fra questi c’è Laura (nome fittizio): non disponendo la piccola, malata terminale, della forza di scrivere di suo pugno la letterina al Babbo Natale proveniente dalla Lapponia romagnola, ha provveduto il papà, al suo capezzale giorno e notte. Davide recherà alla bimba il dono richiesto assieme ad un sorriso e un briciolo di speranza. Nei prossimi giorni, il volontario toccherà altri nosocomi, centri parrocchiali, case d’accoglienza e numerose abitazioni private da Firenze a Padova, passando per Bologna e Ferrara sino a Comacchio. Nella serata di sabato, Marchetti sarà profeta in patria a Forlì, portando gioia ed allegria ai giovani dell’Associazione Luigi Novarese riuniti per la pizzata di Natale, che lo riceveranno con la canonica cornice di zampognari in costume. Sono ormai due decenni che questo particolarissimo Babbo Natale, motivato unicamente dalla grande fede, riesce a macinare migliaia di chilometri in pochi giorni con una “mission” molto chiara: dare la certezza che, seppur nell’era dei “social” e delle relazioni virtuali, c’è ancora qualcuno disposto ad ascoltare il tuo cuore senza chiederti nulla in cambio.
 

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