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Cronaca

Ecolegalità 2.0: la scuola contro le ecomafie per un futuro di legalità

“Gli ambienti naturali e il territorio in generale – dichiara Gianpiero Andreatta, comandante Provinciale Corpo Forestale dello Stato Forlì-Cesena - sono sempre più sottoposti a molteplici minacce che ne minano l'integrità"

Sono quattro le scuole della regione coinvolte nel progetto Ecolegalità2.0 presentato da Legambiente Emilia Romagna in risposta ad un bando del Servizio Politiche per la Sicurezza e della Polizia Locale della Regione Emilia Romagna. Un progetto che ha come obiettivo principale la diffusione della cultura della legalità tra i ragazzi delle scuole medie superiori, e l’approfondimento tecnico sulle ecomafie, ovvero su tutte le forme di aggressione al patrimonio ambientale del nostro Paese ad opera delle organizzazioni mafiose.

Il progetto coinvolge circa 200 ragazzi, tra cui un gruppo di studenti dell’Istituto Matteucci di Forlì, presso cui è stato realizzato oggi l’evento di lancio del concorso a cui il gruppo di studenti forlivesi parteciperà insieme agli studenti del Liceo Copernico di Bologna, dell’ITIS Corni di Modena e del Liceo Bertolucci di Parma. "Abbiamo aderito con entusiasmo al progetto proposto da Legambiente - dichiara Il Dirigente Scolastico Prof.ssa Iris Tognon - perché risponde pienamente agli obiettivi prefissati dal POF, di promuovere un processo di crescita sociale e civile attraverso pratiche di cittadinanza attiva. La scuola ha, oggi, un ruolo fondamentale nell'educazione delle nuove generazioni. Ha il compito di far acquisire e sperimentare i valori della solidarietà, della legalità e della democrazia, perché gli studenti possano, un domani, diventare cittadini responsabili in grado di comprendere la realtà e di compiere scelte consapevoli”.

Come rilevato anche dal Dossier annuale di Legambiente “Ecomafie”, l’Emilia-Romagna occupa una posizione preoccupante nella classifica italiana dei reati ambientali. Nel 2013, ad esempio, ha registrato non solo 837 infrazioni accertate, 1.219 denunce e 237 sequestri, ma si è confermata come uno dei “palcoscenici” prediletti dalla ‘ndrangheta e dei suoi alleati, collocandosi al secondo posto in Italia per numero di “segnalazioni di matrice ‘ndranghetista” (ben 50), subito dopo la Lombardia che registra 55 segnalazioni.

Perché è qui che le organizzazioni mafiose trovano quel giusto mix tra opportunità di business, flussi di denaro e assenza di conflittualità civile per svolgere nell’ombra le loro attività criminali, e per trarre il massimo vantaggio dalle occasioni di difficoltà di cittadini e imprenditori, si tratti degli effetti della lunga crisi economica che ha spinto al bisogno di liquidità imprese e privati, o di eventi di eccezionale gravità e danno materiale come un terremoto.

Come ha dimostrato la recente operazione dei Carabinieri che ha portato all’arresto di oltre 120 persone in Emilia, la diffusione delle organizzazioni mafiose sul nostro territorio impone non solo un controllo sempre più serrato da parte delle autorità preposte, ma anche una definitiva presa di coscienza e di riconoscimento della presenza mafiosa in regione da parte della classe politica e della cittadinanza, a partire dalle future generazioni di professionisti e imprenditori. Per queste ragioni Legambiente Emilia Romagna ha proposto al mondo della scuola quest’attività formativa, in cui sono coinvolti docenti e studiosi del settore ecomafie, e lo stesso Corpo Forestale dello Stato, al quale spetteranno gli approfondimenti sul lavoro svolto sul territorio per contrastare le attività illegali delle associazioni criminali.

“Gli ambienti naturali e il territorio in generale – dichiara Gianpiero Andreatta, comandante Provinciale Corpo Forestale dello Stato Forlì-Cesena - sono sempre più sottoposti a molteplici minacce che ne minano l'integrità. Vi sono attività che muovono notevoli flussi di denaro (tra le quali ciclo dei rifiuti, movimenti di terra, ciclo del cemento) che, se portate avanti in maniera illecita, possono arricchire i criminali ambientali e arrecare gravi danni all'ambiente naturale e spesso anche alla salute dei cittadini. Il Corpo Forestale dello Stato, quale Forza di Polizia specializzata nel settore ambientale, opera in stretto contatto con le Prefetture e con la Magistratura al fine di prevenire e contrastare tutte le forme di illegalità in danno dell'ambiente. Ma il primo baluardo di difesa contro il diffondersi di tali illegalità è rappresentato dalla cultura dell'ambiente e della legalità, che devono trovare sempre maggior sostegno e diffusione.” A conclusione delle attività, il progetto prevede che le scuole coinvolte partecipino ad un concorso per il migliore prodotto educativo sull’ecomafia prodotto dagli stessi ragazzi, scelto e premiato da una giuria di addetti al settore nel corso di un evento pubblico regionale che si terrà nell’estate di quest’anno.

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