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Sventata dalla vittima il raggiro del finto poliziotto: Forlì vietata a due truffatori per tre anni

Nella sola mattinata di giovedì, infatti, sono state oltre 10 le segnalazioni di tentate “truffe” giunte alla Sala Operativa della Questura, in cui grazie alla sensibilità delle vittime e all’ esperienza dei poliziotti si è riuscito ad evitare il peggio

Non solo denunce per i truffatori. Il questore di Forlì Claudio Mastromattei ha adottato, infatti, misure di prevenzione a carico di due truffatori che sono stati arrestati a Forlì a fine gennaio dagli investigatori della Squadra Mobile. I truffatori, dopo aver contattato una donna, residente nella periferia di Forlì, e spacciandosi come appartenenti alle forze dell’ordine, avevano cercato di convincere la vittima che il figlio fosse in stato di fermo, chiedendole denaro quale cauzione per la liberazione. La donna, assistita dalla figlia, aveva invece chiamato la Polizia e, dopo alcune ore, gli agenti della Squadra Mobile avevano bloccato i truffatori presso l’abitazione della vittima, arrestandoli. Il giudice, nel convalidare l’arresto, ha disposto la misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

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L’attività della Questura, sul caso, non si è tuttavia fermata. All’esito di ulteriori approfondimenti da parte della Divisione Polizia Anticrimine, è stato analizzato il fenomeno nel dettaglio e sono stati ravvisati "pericoli immediati per la sicurezza pubblica". E’ evidente, chiariscono dalla questura, "che chiamare al telefono persone anziane, prospettando loro un male grave in cui versa un familiare e chiedendo gioielli o denaro in cambio della liberazione evidenzia una condotta sintomatica e rivelatrice di una pericolosità sociale da arginare, specialmente in considerazione delle caratteristiche delle vittime, il più delle volte persone “vulnerabili”".

Nell’adottare la misura di prevenzione del foglio di via obbligatorio, Mastromattei ha evidenziato che “tali comportamenti, in considerazione della gravità dei fatti, delle modalità d’azione, delle ricorrenze del fenomeno e della pericolosità dei soggetti, che ben potrebbero rientrare in un contesto criminale più ampio, sono da ritenersi pericolosi per la pubblica sicurezza e la tranquillità pubblica della città di Forlì”. 

Il questore ha quindi vietato ad entrambi di fare rientro a Forlì per i prossimi tre anni. In caso di trasgressione, oltre al carcere, i due truffatori rischiano di pagare una multa fino a 10mila euro, oltre ad aggravamenti di pena. "Le misure di prevenzione per i “truffatori” fanno parte di una strategia di prevenzione del fenomeno che, purtroppo, continua a manifestarsi", viene specificato.

Altri tentativi di truffa

Nella sola mattinata di giovedì, infatti, sono state oltre 10 le segnalazioni di tentate “truffe” giunte alla Sala Operativa della Questura, in cui grazie alla sensibilità delle vittime e all’ esperienza dei poliziotti si è riuscito ad evitare il peggio.  La Polizia di Stato ricorda che "quando si hanno dubbi sulle persone che si incontrano o che vogliono entrare in casa è bene telefonare al numero unico di emergenza 112 e chiedere l’intervento delle forze dell’ordine; inoltre la vittima di una truffa o di un furto non deve aver timore o imbarazzo nel denunciare il fatto, perché soltanto in questo modo le forze di polizia possono avviare indagini ed evitare che altri subiscano il raggiro".

I consigli per evitare i raggiri

Non aprite la porta di casa a sconosciuti anche se vestono un'uniforme o dichiarano di essere dipendenti di aziende di pubblica utilità. Verificate sempre con una telefonata da quale servizio sono stati mandati gli operai che bussano alla vostra porta e per quali motivi. Se non ricevete rassicurazioni non aprite per nessun motivo. Ricordate che nessun Ente manda personale a casa per il pagamento delle bollette, per rimborsi o per sostituire banconote false date erroneamente. Per qualunque problema e per chiarivi qualsiasi dubbio non esitate a chiamare il numero unico di emergenza 112 e richiedere l'intervento di una pattuglia.

Quando fate operazioni di prelievo o versamento in banca o in un ufficio postale, possibilmente fatevi accompagnare, soprattutto nei giorni in cui vengono pagate le pensioni o in quelli di scadenze generalizzate. Non fermatevi mai per strada per dare ascolto a chi vi offre facili guadagni o a chi vi chiede di poter controllare i vostri soldi o il vostro libretto della pensione anche se chi vi ferma e vi vuole parlare è una persona distinta e dai modi affabili. Fate attenzione a improvvise manifestazioni di affetto da parte di estranei, siano essi uomini o giovani donne che cercano di abbracciarvi.

L'intento è di derubarvi di quanto avete indosso. Se avete il dubbio di essere osservati fermatevi all'interno della banca o dell'ufficio postale e parlatene con gli impiegati o con chi effettua il servizio di vigilanza. Se questo dubbio vi assale per strada entrate in un negozio in alternativa cercate un poliziotto o una compagnia sicura. Durante il tragitto di andata e rino dalla banca o dall'ufficio postale, con i soldi in tasca, non fermatevi con sconosciuti e non fatevi distrarre. Ricordatevi che nessun cassiere di banca o di ufficio postale vi insegue per strada per rilevare un errore nel conteggio del denaro che vi ha consegnato.
Quando utilizzate il bancomat, fatelo con prudenza: evitate di operare se vi sentite osservati.

Consigli per i figli, nipoti e parenti stretti

Non lasciate soli i vostri anziani. Anche se non abitate con loro fatevi sentire spesso e interessatevi ai loro problemi quotidiani. Ricordategli sempre di adottare tutte le cautele necessarie nei contatti con gli sconosciuti. Se hanno il minimo dubbio fategli capire che è importante chiedere aiuto a voi, ad un vicino di casa oppure contattare il numero unico di emergenza 112. Ricordate che, anche se non ve lo chiedono, gli anziani hanno bisogno di voi.

Consigli per i vicini di casa

Se nel vostro palazzo abitano anziani soli, scambiate ogni tanto con loro quattro chiacchiere. La vostra cordialità li farà sentire meno soli. Esortateli a contattarvi per chiarire ogni dubbio se alla loro porta bussano degli sconosciuti. La vostra presenza li renderà più sicuri. Segnalate al numero unico di emergenza 112 ogni circostanza anomala o sospetta che coinvolga l'anziano vostro vicino di casa.

Consigli per gli impiegati di banca o di uffici postali
Quando allo sportello si presenta un anziano e fa una richiesta anomala o spropositata di denaro contante, perdete un minuto a parlare con lui. Basta poco per evitare un dramma. Spiegategli che all'esterno di banche ed uffici postali nessun impiegato effettua controlli. Per ogni minimo dubbio esortateli a contattarvi.

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