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Cronaca

Giornata mondiale contro l'Aids, diminuiscono le infezioni da Hiv. Dalla Regione un invito al test

L'assessore Donini: "Fondamentale la diagnosi precoce e l'impegno a contrastare pregiudizi e stereotipi"

Diminuiscono sempre più in Emilia-Romagna le persone che contraggono l’infezione da Hiv: i nuovi casi rilevati tra i residenti, nel corso del 2020, sono stati 140, rispetto ai 211 dell’anno precedente (-71). Purtroppo resta ancora alto il numero di chi arriva a una diagnosi tardiva: è successo nel 66% dei casi, con persone già con l’Aids o in una fase molto avanzata dell’infezione al momento della diagnosi. Un problema, questo, legato principalmente a una bassa o errata percezione del rischio in alcune fasce della popolazione.

Per questo, in occasione della Giornata mondiale contro l’Aids, in programma mercoledì, la Regione Emilia-Romagna, insieme a ICAR (Italian Conference on AIDS and Antiviral Research, il Congresso delle società scientifiche e delle associazioni che si occupano di Hiv/Aids) e HelpAids, promuove l’iniziativa di sensibilizzazione “Mi Amo, Vi Amo. Faccio il test”: un invito a sottoporsi al test Hiv – semplice, anonimo e gratuito – che permette, in caso di positività, di accedere a terapie efficaci e interrompere la trasmissione del virus. La campagna viene diffusa via web, sui social media e con materiale distribuito sul territorio.

“In Emilia-Romagna assistiamo ormai da anni a un calo costante di nuove diagnosi di Hiv- sottolinea l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini-. Un trend indubbiamente positivo, frutto del lavoro di rete che stiamo portando avanti sul territorio anche con la preziosa collaborazione delle associazioni. Purtroppo, però, una percentuale ancora alta di persone scopre tardi di aver contratto il virus, a malattia ormai conclamata”.

“I dati che il nostro assessorato da anni monitora costantemente- prosegue Donini- ci dicono che è fondamentale sostenere interventi per promuovere l’uso del test e aumentare la consapevolezza dei rischi, sensibilizzando le persone e parlando dell’Hiv con franchezza, andando oltre pregiudizi e stereotipi. Ed è quello che continuiamo a fare- conclude Donini-, con questa nuova campagna e con l’impegno di tutto il Servizio sanitario regionale nell’organizzazione di iniziative capillari sul territorio”.

Le caratteristiche dell’infezione da Hiv in Emilia-Romagna

In Emilia-Romagna, nel corso del 2020, sono state registrate 140 nuove diagnosi di infezioni da Hiv in persone residenti, con un’incidenza pari a 3,1 casi ogni 100.000 abitanti; incidenza che si mantiene più alta nel sesso maschile (4,6 rispetto a 1,7 del sesso femminile). Se si analizza il periodo 2006-2020 (dati del Servizio prevenzione collettiva e sanità pubblica della Regione Emilia-Romagna), l’incidenza media è risultata di 7,2 casi per 100.000 abitanti: c’è dunque un trend in calo in entrambi i sessi.

Nell’intero periodo considerato le persone sieropositive diagnosticate sono prevalentemente di sesso maschile (74%), nella fascia di età 30-39 anni (31%) e di nazionalità italiana (68%). La modalità di trasmissione principale risulta essere nell’88% dei casi quella sessuale (52% eterosessuale e 36% omo-bisessuale); in particolare, nel 2020, la trasmissione eterosessuale risulta più alta rispetto a quella omo-bisessuale (rispettivamente 50% e 36%). In quasi un quinto dei casi (19%) di sesso femminile, la sieropositività è stata scoperta in corso di gravidanza; in genere si tratta di donne straniere (84%).

Una diagnosi precoce dell’infezione da Hiv consente di attivare tempestivamente cure efficaci. Nel periodo 2006-20, poco più della metà (52%) delle persone sieropositive diagnosticate è invece giunta tardi, presentando l’Aids conclamato. L’incidenza per classi di età mostra come le più colpite siano quelle tra i 20 e 49 anni: il fenomeno è appena rilevabile per i giovanissimi sotto i 20 anni e di minor impatto negli ultracinquantenni. Le persone straniere con diagnosi di infezione da Hiv rappresentano poco meno di un terzo (32%) del totale: sono sensibilmente più giovani rispetto agli italiani e prevalentemente di sesso femminile. L’incidenza degli stranieri presenta un andamento costantemente più alto rispetto a quello degli italiani, anche se la differenza si è ridotta nel tempo.

Nel 2020 i nuovi casi di Aids tra residenti in Emilia-Romagna sono stati 38. L’incidenza biennale 2019-20 (più stabile, vista la scarsa numerosità) è pari a 1,5 casi per 100.000 abitanti. Dal 1996, anno di introduzione delle terapie antiretrovirali (Arv), si è osservato un forte calo delle diagnosi e dei decessi, con un incremento progressivo del numero delle persone che vivono con una diagnosi di Aids. I dati dell’Ausl Romagna coincidono con quelli a livello nazionale: graduale riduzione dei casi dal 2010 al 2019 e poi netta riduzione dei casi nel 2020. Ulteriore dato disposizione, grazie all’osservatorio delle nuove infezioni da HIV del Laboratorio di Pievesestina, è che questa riduzione delle nuove diagnosi è confermata anche per il 2021.

Le iniziative dell'Ausl, associazioni ed enti locali per la Giornata mondiale

Test Hiv (nelle Case della salute, nei Ser.T, negli ospedali, ma anche nelle piazze),  incontri di informazione e sensibilizzazione, dibattiti. Le iniziative organizzate dalle Ausl, associazioni ed enti locali dell’Emilia-Romagna sono online, all’indirizzo Epidemiologia: la situazione in Emilia-Romagna - Help Aids; su Giornata Mondiale Aids 2021. Le iniziative per la prevenzione in Emilia-Romagna - Help Aids informazioni, approfondimenti e tutti i dati. A Forlì sarà possibile effettuare il test Hiv con test rapido e risultato in 20 minuti o con prelievo venoso negli ambulatori di Malattie Infettive, Malattie Sessualmente Trasmesse e Ser.T di tutta l'Ausl Romagna (ospedale "Morgagni-Pierantoni", via Carlo Forlanini 34 all'ambulatorio di Malattie Infettive - piano Ps-1, dalle 8.30 alle 14.30, tst rapido salivare, con accesso diretto regolato; Sert in via Orto del Fuoco 10 dalle 8.30 alle 12.30, con test su prelievo venoso su appuntamento chiamato dalle 9 alle 12 il numero 3341056897). Non è necessario il digiuno, ma per il test rapido occorre non bere, mangiare o fumare nella mezz'ora precedente. Saranno garantite tutte le procedure per tutelare la salute previste per l'emergenza Coronavirus.

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