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Cronaca

In Diocesi la distribuzione delle rose e la benedizione delle auto nel nome di Santa Rita

Sabato 21 e domenica 22 maggio ritorna la festa di Rita da Cascia, la santa delle rose ma anche la protettrice degli automobilisti

Il 22 maggio la chiesa cattolica celebra Santa Rita da Cascia. A Forlì epicentro di questo culto singolare, legato alla figura di una delle testimoni cristiane più amate, è la chiesa di Sant’Antonio Abate in Ravaldino, posta in corso Diaz, 105. Saranno celebrate messe alle 8, 11.30, presieduta dal vescovo mons. Livio Corazza, e alle 18, mentre è prevista la distribuzione delle rose benedette (il fiore strettamente associato alla santa umbra) dalle 8 alle 12.30 e dalle 15 alle 21.

Non mancherà la benedizione delle auto davanti alla chiesa dalle 16 alle 22. Sabato 21 maggio Santa Rita sarà festeggiata anche nella parrocchia omonima in via Seganti, la strada dell’aeroporto Ridolfi, con benedizione delle rose e delle auto dalle 15 e santa messa solenne alle 20 presieduta dal parroco don Giovanni Severi. Alle 12 preghiera di supplica. Lunedì 23 maggio pellegrinaggio a Dovadola alla tomba di Beata Benedetta Bianchi Porro. Sabato 21 la santa delle rose sarà celebrata anche a Castrocaro Terme: dalle 19 alle 22, in piazzetta Mambelli (sagrato della chiesa) si farà la benedizione delle automobili così come a Rocca San Casciano domenica 22, dalle 17 in via Mazzini davanti all’ingresso del Bosco. La tradizione racconta che, poco prima di morire, immobilizzata a letto, Rita abbia chiesto ad una cugina di portarle una rosa e due fichi dalla casa paterna. Era inverno, ma nel giardino il fiore ed i frutti invocati c'erano. Un’altra iniziativa legata alla santa delle rose, è la benedizione delle auto. E' una tradizione nata intorno al 1930, forse ricondotta all'episodio del “volo notturno” di Santa Rita. Si narra che, a coronamento di un suo grande desiderio espresso sin da fanciulla, abbia chiesto al monastero agostiniano di S. Maria Maddalena di accoglierla. Di fronte al rifiuto delle suore, probabilmente per la sua condizione di vedova e per le vicende familiari legate all'omicidio del marito, Rita entra miracolosamente di notte accompagnata da S. Agostino, S. Nicola da Tolentino e S. Giovanni Battista, che dallo scoglio di Roccaporena la trasportano fino dentro il monastero di Cascia. “Il miracolo – si legge in Santi e Beati - sta tutto in questa esile ed umile donna riuscita a fiorire nonostante le spine riservatele dalla vita, donando il buon profumo di Cristo e sciogliendo il gelido inverno di tanti cuori”.

Ancora oggi si dice che, ogni qualvolta Rita interceda per un miracolo, il suo corpo, conservato all'interno della Basilica di Santa Rita da Cascia, emani profumo di rosa. Donna del dialogo e della riconciliazione, la santa, prima come sposa e madre e poi come monaca agostiniana, ha tramandato il suo messaggio senza mai scrivere niente e usando solo l’esempio concreto del vivere quotidiano, fatto di rispetto verso l’altro ed il creato. “Santa Rita – si legge su www.papaboys.org - nacque a Roccaporena (Perugia) verso il 1380. Secondo la tradizione era figlia unica e fin dall’adolescenza desiderò consacrarsi a Dio ma, per le insistenze dei genitori, fu data in sposa ad un giovane di buona volontà ma di carattere violento. Dopo l’assassinio del marito e la morte dei due figli, ebbe molto a soffrire per l’odio dei parenti che, con fortezza cristiana, riuscì a riappacificare. Vedova e sola, in pace con tutti, fu accolta nel monastero agostiniano di santa Maria Maddalena in Cascia. Visse per quarant’anni anni nell’umiltà e nella carità, nella preghiera e nella penitenza. Negli ultimi quindici anni della sua vita, portò sulla fronte il segno della sua profonda unione con Gesù crocifisso. Morì il 22 maggio 1457. Invocata come taumaturga di grazie, il suo corpo si venera nel santuario di Cascia, meta di continui pellegrinaggi. Beatificata da Urbano VIII nel 1627, venne canonizzata il 24 maggio 1900 da Leone XIII. E’ invocata come santa del perdono e paciera di Cristo”.

Piero Ghetti

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