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Cronaca Modigliana

Falsi lavori pubblici, stangata in tribunale per l'ex funzionario comunale infedele. Patteggia l'ex presidente del Forlì Calcio

Si è concluso al Tribunale di Forlì, nella giornata di oggi, il processo di primo grado originato dalla cosiddetta inchiesta "Feudo", riguardante una serie di reati contro la pubblica amministrazione

Si è concluso al Tribunale di Forlì, nella giornata di oggi, il processo di primo grado originato dalla cosiddetta inchiesta "Feudo", riguardante una serie di reati contro la pubblica amministrazione quali peculato, falso e turbativa d'asta, nell'affidamento degli appalti del Comune di Modigliana. Secondo quanto accertato cospicue somme di denaro pubblico furono sottratte dalle casse comunali per piccoli lavori di manutenzione di ogni tipo, ma anche per il recupero dell'Ex Macello, le cui fatture venivano messe a pagamento alla Ragioneria, anche se poi tali interventi di fatto non venivano eseguiti da parte di ditte compiacenti.

Nei due anni controllati dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Forlì, da metà del 2018 alla prima metà del 2020, tale sistema si sarebbe replicato una quarantina di volte, per un totale di 110mila euro di denaro pubblico distolto dal suo impiego. Nuovi approfondimenti investigativi avevano poi permesso di individuare una seconda tranche di lavori pagati dal Comune di Modigliana, ma anche in questo caso mai eseguiti, per un valore di altri 25mila euro, portando grossomodo a 140mila euro il denaro movimentato da questo "sistema" nel solo periodo oggetto di indagine.

Operazione "Feudo"

Per questa vicenda è finito condannato (con rito abbreviato) a 5 anni 9 mesi e 15 giorni la figura ritenuta centrale, quella che - stando alle indagini - avrebbe gestito il Comune di Modigliana come se fosse un suo "feudo": si tratta del funzionario dei Lavori pubblici Flavio Magalotti. L'imputato, difeso dagli avvocati Vittorio Manes e Marco Martines, aveva chiesto l'ammissione al patteggiamento, negato per motivi procedurali, nonostante l'assenso della Procura della Repubblica. Magalotti, nel corso dell'iter giudiziario davanti al giudice Rosati, inoltre, aveva restituito circa 140mila euro in più tranche, tra bonifici e la rinuncia al Tfr. L'ultimo pagamento era avvenuto lo scorso febbraio. Assieme alla condanna è arrivata anche una provvisionale  per altri 50mila euro da pagare e l'interdizione perpetua dai pubblici uffici. Per l'imputato si apre la possibilità di fare appello contro la sentenza.

Nella giornata di oggi sono stati inoltre omologati i patteggiamenti chiesti da altri imputati, tra cui l'ex presidente del Forlì Calcio Stefano Fabbri. L'imprenditore Stefano Fabbri, ex presidente del Forlì Calcio (difeso dall'avvocato Fabrizio Bellavista) si è visto quindi confermare la pena concordata di un anno e 10 mesi, accompagnata alla refusione del danno. Nessuna pena accessoria per lui, né la menzione nel casellario. Per Stefano Cavina, imprenditore edile di Tredozio, la pena patteggiata è di due anni. Tra le figure minori ci sono stati altri patteggiamenti intorno a un anno e 2-4 mesi, mentre sono stati assolti due imputati, due operai.

Il sindaco di Modigliana

L'inchiesta dei carabinieri era scattata dopo l'insediamento della nuova amministrazione comunale del sindaco Jader Dardi. Tantissimi gli interventi dove sarebbero girati pagamenti per lavori non effettuati o effettuati solo parzialmente: la riqualificazione dell'ex macello comunale da adibire a centro polivalente, il ripristino di parchi pubblici, lavori nelle scuole come recinzioni, recupero di muri ammalorati dall'umidità, rifacimenti di bagni, recinzioni di campo sportivo e cimiteri, manutenzione di mezzi pubblici quali per esempio la sostituzione delle gomme ai camion, lavori stradali come le cunette, manutenzione degli impianti pubblici, lavori al museo San Rocco. I lavori alla fine non venivano realizzati oppure eseguiti da operai comunali o di altre ditte.

Commenta Dardi: "Ho partecipato all'udienza accompagnato dall'avvocato Matteo Olivieri, difensore del Comune. La sentenza di primo grado è appellabile, ma resta inconfutabile da parte di molti imputati il riconoscimento di responsabilità di quanti hanno fatto ricorso al patteggiamento e al riconoscimento dei danni in favore del comune di Modigliana. Con questa vicenda abbiamo chiuso una brutta fase nella storia amministrativa del nostro comune che ha subito danni gravissimi da parte di chi doveva tutelare invece il bene comune".

E ricorda: "Una vicenda difficilissima da affrontare per un piccolo comune, per una Amministrazione che si era insediata da pochi mesi, che ha sentito il dovere civico ed ha avuto il coraggio di denunciare una situazione tanto grave, riscontrata nella vita amministrativa del Comune di Modigliana che è parte lesa da un comportamento così grave. La sentenza "fa giustizia", ma in me resta una profonda amarezza per avere riscontrato una situazione tanto grave che per anni ha umiliato la Comunità di Modigliana, abbiamo riscontrato situazioni gravissime, forse troppo sottovalutate, al punto di essere giunti alla costruzione di un metodo di lavoro che risaliva a prima dell'insediamento della Amministrazione Comunale che ho l'onore di presiedere. Ringrazio i colleghi della Giunta, del Consiglio Comunale, i dipendenti comunali che hanno collaborato per denunciare e per svelare quanto è emerso nel corso del processo; adesso l'impegno che abbiamo di fronte è quello di lavorare per la ricostruzione di Modigliana così colpita dai danni delle alluvioni e su questo siamo impegnati".

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