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Legalità, Gabriele Zelli ricorda l'incontro pubblico con l'ex pm Davigo: "Non abbandonai per rispetto degli organizzatori"

"Personalmente in 34 anni di impegno nell'ambito amministrativo ho sempre agito con rigore e onestà, anzi rimettendoci sempre in termini economici", afferma l'ex assessore e sindaco di Dovadola

L'ex pm di Mani Pulite ed ex consigliere del Csm, Piercamillo Davigo, è stato condannato a un anno e 3 mesi dalla Corte d'Appello di Brescia. Il magistrato, ora in pensione, era accusato di rivelazione del segreto d'ufficio in merito alla vicenda dei verbali di Piero Amara su una presunta Loggia Ungheria. I giudici hanno confermato la sentenza di primo grado. Davigo nell'ottobre del 2016 fu protagonista a Forlì di un incontro sulla legalità promosso dall'Associazione Magistrati, di cui l'ex magistrato all'epoca era presidente nazionale.

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"Partecipai a quella iniziativa in qualità di sindaco di Dovadola, unitamente a tutti gli altri rappresentanti degli Enti locali della Provincia di Forlì-Cesena - ricorda Gabriele Zelli -. Nel suo intervento Davigo sostenne, in estrema sintesi, che tutti gli amministratori pubblici sono corruttibili e quindi potenzialmente dei malfattori e dei pregiudicati per il solo fatto di essersi messi a disposizione per ricoprire delle cariche elettive. Anzi per il modo in cui lo sosteneva e per le argomentazioni che portava lasciava intendere che il malaffare in Italia era generato da una classe politica sostanzialmente di ladri, con particolare riferimento ai sindaci e agli assessori degli oltre ottomila Comuni italiani".

"Ricordo di non aver abbandonato l'incontro anche in modo plateale per rispetto agli organizzatori, fra questi il Comune di Forlì - continua Zelli -. Ora che ci siano stati amministratori della cosa pubblica implicati in losche vicende è assodato dalle sentenze passate in giudicato e che non si faccia abbastanza per combattere il malaffare è sotto agli occhi di tutti. Però va anche riconosciuto che la stragrande maggioranza degli amministratori pubblici operano giornalmente con estrema correttezza, anche facendo molti sacrifici personali. Personalmente in 34 anni di impegno nell'ambito amministrativo ho sempre agito con rigore e onestà, anzi rimettendoci sempre in termini economici. Per cui a Davigo ricordo l'antico e saggio proverbio che dice: "Chi di spada ferisce di spada perisce" e gli auguro di poter dimostrare la sua innocenza in Cassazione".

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