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Cronaca

"Esempio di grande impegno al servizio dei cittadini". I Romiti piangono il dottor Mario Bartoli

Nato a Livorno il 7 settembre del 1931, si è diplomato al Liceo Classico "Niccolini-Guerrazzi" nella sua città natale prima di trasfersi, nel dopo guerra, con i genitori e il fratello a Forlì

Per circa quarant'anni ha aiutato e guarito centinaia e centinaia di persone. Il Quartiere Romiti perde un'altra straordinaria figura nella storia del territorio. Si è spento per complicanze riconducibili al covid il dottor Mario Bartoli, punto di riferimento non solo per il suo quartiere, i Romiti, ma anche per tante persone del territorio forlivese. Nato a Livorno il 7 settembre del 1931, si è diplomato al Liceo Classico "Niccolini-Guerrazzi" nella sua città natale prima di trasfersi, nel dopo guerra, con i genitori e il fratello a Forlì.

Nel 1956 si laureò in Medicina e Chirurgia all’Università degli Studi di Bologna, quindi conseguì la specializzazione in Malattie del Fegato e Ricambio presso l’Università di Ferrara. Non ancora laureato, fra il 1955 e il 1956, iniziò la professione sostituendo il dottor Antonio Zambianchi, medico condotto nel quartiere Romiti della città di Forlì. Quindi svolse incarichi a Bertinoro e all’ospedale Nefetti di Santa Sofia, per poi ritornare, all’inizio degli anni Sessanta, ai Romiti a svolgere la sua professione di medico di base che mantenne fino alla pensione, nel 1999. "Di questa sua lunghissima carriera, di tutti i suoi pazienti ha sempre mantenuto vivissimi e affettuosissimi ricordi fino all’ultimo - è il ricordo del Comitato di Quartiere dei Romiti -. Era un uomo coltissimo, dagli sconfinati interessi, di straordinaria vivacità intellettuale e di una smisurata curiosità".

Il Comitato lo dipinge come "esempio di grande impegno al servizio dei cittadini del Quartiere Romiti, della città e del territorio con particolare attenzione alle persone più deboli e bisognose. In particolare ricordiamo la premura e la competenza con le quali ha seguito molti pazienti nel percorso delle loro malattie, stando vicino con il suo essere più che medico, padre, fratello e amico. Ha dato a tutti noi una testimonianza di altissimo valore civico e morale. Protagonista assoluto per tanti anni nell'ascoltare, aiutare e capire le molteplici problematiche dei suoi pazienti, era sempre disponibile e pronto ad intervenire in qualsiasi momento e ora della giornata".

"Era, un punto di riferimento e così, con tanta passione, studio e determinazione - come nascono solo cose belle - è arrivato in punta di piedi e giorno dopo giorno ha portato a sè la comunità dei Romiti aiutando e impegnandosi per tutti i suoi concittadini - prosegue il cordoglio -. Il dottor Bartoli, come veniva sempre chiamato dai suoi pazienti, con la sua professionalità di eccellente medico, con le sue parole e la sua attenzione  riusciva a trasmettere la speranza a tutti coloro che, in momenti difficili della malattia, perdevano la luce. Era il medico di tutti quanti noi". Lascia la  moglie Maria Alfonsa e la figlia Silvia.

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