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Cronaca Modigliana

Pastore ucciso e incaprettato, il cerchio è chiuso: "Omicidio per futili motivi"

Dopo l'arresto del romeno avvenuto nel settembre del 2013 Catalin Vasile Balavan (già condannato a 30 anni di reclusione), gli inquirenti hanno chiuso il cerchio con la cattura del connazionale Mihai Cozma.

Tassello dopo tassello i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Forlì, diretti dal luogotenente Gino Lifrieri, sono riusciti a delineare il quadro investigativo relativo all'omicidio di Vasile Gabar, il pastore romeno di 58 anni assassinato il 14 giugno del 2010 nelle campagne di Modigliana. Dopo l'arresto del romeno Catalin Vasile Balavan (già condannato a 30 anni di reclusione) avvenuto nel settembre del 2013, gli inquirenti hanno chiuso il cerchio con la cattura del connazionale Mihai Cozma.

Un personaggio descritto come "violento", tra i più pericolosi della città romena di Bacau. Vasile Balavan e Cozma erano legati da una profonda amicizia, iniziata quando erano ragazzi. Gli inquirenti, coordinati dal sostituto procuratore Filippo Santangelo, sono arrivati alla cattura di Cozma dopo una lunga attività investigativa, che ha visto i militari impegnati in lunghe trasferte anche in Romania, collaborando con le autorità locali. Intercettazioni telefoniche, appostamenti, perquisizioni ed acquisizione di documenti (in particolar modo i biglietti degli aerei e del bus) hanno permesso ai Carabinieri di aver le prove chiavi per assicurare alla giustizia i responsabili dell'efferato omicidio.

L'OMICIDIO - I fatti risalgono al 14 giugno 2010 nel podere Vincarello in località Modigliana quando, per una diatriba familiare su alcune proprietà immobiliari di due famiglie parenti, Vasile Gabar venne ucciso. Prima di morire il povero pastore venne aggredito alle spalle, "interrogato" e torturato. La vittima fu trovata in un fosso con le caviglie e i polsi legati insieme dietro la schiena e con il corpo martoriato da violenze e sevizie tali da renderlo irriconoscibile. Grazie alla testimonianza del proprietario del casale che il pastore accudiva, è emerso fin da subito che l'uomo era stato assassinato da due persone, viste scappare attraverso i campi.

L'omicidio di Modigliana: tutte le foto

LE INDAGINI - Le indagini si sono indirizzate verso l'unico contatto che poteva avere: una famiglia di cugini, che lavorava in un'azienda agricola di Dovadola.  Si sono verificati anche alcuni aspetti inquietanti, come una violenta rapina subìta l'anno precedente dal 58enne. Si è così risaliti al figlio della coppia, Catalin Balaban, appurando che nelle 24 ore successive al delitto il giovane aveva lasciato l'Italia e raggiunto con un autobus partito da Bologna la città di origine, Bacau, in Romania. Nelle stesse 24 ore era stato captato il segnale del cellulare della vittima. Gli intrecci hanno portato così ad individuare i domicili frequentati dal presunto omicida a Bacau.

Con l'ausilio dei cosiddetti "Mascherati", le Forze Speciali Romene, durante una perquisizione autorizzata con una Rogatoria Internazionale, è emerso che l'utenza inserita nel telefonino rubato a Gabar era utilizzata da Balaban. Nella circostanza è stata trovata e sequestrata anche un'ingente somma di denaro, oltre ai documenti della vittima. Ma del 26enne nessuna traccia. Era scappato a Londra, dove lavorava come operaio, vivendo di espedienti. In un caso venne infatti arrestato per furto.

"FUTILI MOTIVI" - Emersero inoltre dissapori fra Gabar e la famiglia di Balaban, legati a contrasti per alcune proprietà, ma anche per come Balaban aveva custodito il podere, che il pastore gli aveva affidato in occasione di una temporanea assenza. Da qui il movente che avrebbe dato vita alla 'spedizione punitiva' per motivi di onore che si è conclusa con l'omicidio. A spalleggiare Balaban c'era Cozma. Tra le prove schiaccianti una fotocopia del documento d'identità della vittima, trovato nell'abitazione Balaban in occasione di una perquisizione. La carta venne rubata in occasione della rapina.

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