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Cronaca Modigliana

Indagine sugli appalti, arrivano i primi risarcimenti. Il sindaco: "Interrotta l'illegalità"

Per il sindaco "ancora non è stato recuperato un adeguato risarcimento complessivo del danno all'immagine del Comune, ma è questione di tempo"

Non c'è ancora una sentenza, ma c'è un primo risultato tangibile per il comune di Modigliana, vittima di una vicenda di peculato,  falso e turbativa d'asta intorno all'affidamento degli appalti comunali. La vicenda venne alla luce nel 2020, quando si insediò la nuova giunta, che intuì che qualcosa non andava negli uffici comunale della valle del Tramazzo, innescando così l'indagine. Uno degli indagati principali della vicenda, l'ex funzionario responsabile dell'ufficio tecnico Flavio Megalotti, ha effettuato un pagamento di 70mila euro a favore delle casse del municipio. "Già ora, con i risarcimenti ottenuti da alcuni degli imputati, abbiamo recuperato il danno patrimoniale riferito all'appalto dell'ex macello da cui è partito il nostro esposto alla magistratura", commenta il sindaco Jader Dardi.

Il sindaco ricorda che ci sono stati "comportamenti che negli anni hanno danneggiato il nostro Comune che si è costituito parte civile nel processo". Per il Dardi "ancora non è stato recuperato un adeguato risarcimento complessivo del danno all'immagine del Comune, ma è questione di tempo", e spiega che "impiegheremo quelle risorse per sostenere, come già abbiamo fatto nel 2021, il finanziamento di opere pubbliche e per lavori necessari di manutenzione". La prossima udienza si terrà il 21 settembre, e verrà sentito lo stesso Magalotti. Entro la fine dell'anno è probabile che ci sia la chiusura della vicenda giudiziaria: gli imputati, infatti, hanno chiesto il patteggiamento o il rito abbreviato, riti processuali che permettono di definire le responsabilità davanti allo stesso Gip Maurizio Lubrano. 

"Alla soddisfazione di avere interrotto una situazione di illegalità e riportato trasparenza nell'attività della Amministrazione, si unisce l'amarezza di avere svelato comportamenti illeciti che hanno offeso e danneggiato tutta la comunità e che "forse", attraverso controlli adeguati, potevano essere evitati", è il commento del sindaco Dardi.  I tre principali indagati della vicenda sono l'ex responsabile comunale dei Lavori pubblici di Modigliana Flavio Magalotti, e alcuni imprenditori tra cui Stefano Fabbri, ex presidente del Forlì Calcio e imprenditore edile, e Stefano Cavina, imprenditore edile di Tredozio, accusati a vario titolo di concorso in peculato, turbata libertà degli incanti e falso ideologico commesso da pubblico ufficiale. Fabbri (difeso dall'avvocato Fabrizio Bellavista) e Cavina hanno già formalizzato una richiesta di patteggiamento, su cui il giudice darà il suo sigillo nelle prossime udienze, dato che hanno espresso parere favorevole la Procura della Repubblica (procuratore capo Maria Teresa Cameli e sostituto Laura Brunelli). Diversa invece l'altra posizione principale, quella del funzionario pubblico Flavio Magalotti (difeso dall'avvocato Vittorio Manes), che ha chiesto il rito abbreviato, come altri imputati.

Operazione "Feudo"

L'inchiesta

L'inchiesta dei carabinieri aveva preso il nome di 'Feudo' perché questo era diventato, per le accuse, il Comune di Modigliana per l'ex responsabile comunale dei Lavori pubblici Magalotti. Lui, infatti, sempre secondo la ricostruzione della Procura, affidava piccoli lavori di manutenzione di ogni tipo, lui certificava l'esito dei lavori e autorizzava la Ragioneria di mettere a pagamento le fatture, anche se poi tali lavori di fatto non erano stati effettivamente eseguiti da ditte compiacenti. Nei due anni controllati dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Forlì, da metà del 2018 alla prima metà del 2020, tale sistema si sarebbe replicato una quarantina di volte, per un totale di 110mila euro di denaro pubblico uscito dalla casse del municipio. Nuovi approfondimenti investigativi avevano permesso di individuare poi una seconda tranche di lavori pagati dal Comune di Modigliana ma anche in questo caso mai eseguiti, per un valore di altri 25mila euro

Tantissimi gli interventi dove sarebbero girati pagamenti per lavori non effettuati o effettuati solo parzialmente: la riqualificazione dell'ex macello comunale da adibire a centro polivalente, il ripristino di parchi pubblici, lavori nelle scuole come recinzioni, recupero di muri ammalorati dall'umidità, rifacimenti di bagni, recinzioni di campo sportivo e cimiteri, manutenzione di mezzi pubblici quali per esempio la sostituzione delle gomme ai camion, lavori stradali come le cunette, manutenzione degli impianti pubblici, lavori al museo San Rocco. I lavori alla fine non venivano realizzati oppure eseguiti da operai comunali o altre ditte.

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