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Cronaca

Perdono d’Assisi a Montepaolo e dalle Clarisse di San Biagio

Lunedì 2 agosto anche a Forlì è il giorno del Perdono d’Assisi. Si potrà lucrare la cosiddetta “Indulgenza della Porziuncola” dalle 12 del 1° agosto alle 24 del giorno successivo, sia all’Eremo di Montepaolo che presso la chiesetta forlivese di Santa Maria delle Grazie.

Lunedì 2 agosto anche a Forlì si celebra il giorno del Perdono d’Assisi. Si potrà lucrare la cosiddetta “Indulgenza della Porziuncola” dalle 12 del 1° agosto alle 24 del giorno successivo, sia all’Eremo di Montepaolo che presso la chiesetta forlivese di Santa Maria delle Grazie. Il primo, posto sulle colline dovadolesi, è custodito dal 2019 dalle Clarisse Urbaniste giunte da Faenza, la seconda, sita in via San Giovanni Bosco, 4 a Forlì, è curato dalle Sorelle Povere di Santa Chiara. Il programma delle monache di San Biagio prevede alle 7 la recita delle lodi, seguita alle 7.30 dalla santa Messa e alle 19 dai vespri. 

Anche le Clarisse che dimorano a Montepaolo invitano a pregare insieme per il Perdono d’Assisi. Alle 20.30 del 1° agosto, nel piazzale del santuario antoniano (il portoghese Fernando Martins de Bulhões, poi divenuto Antonio da Padova, dimorò in loco per 15 mesi dal 1221 al 1222), si terrà “Voglio portarvi tutti in Paradiso”, presentazione della storia del Perdono di Assisi che risale a San Francesco, seguito alle 21 dalla messa, che sarà celebrata anche lunedì 2 agosto alle 11. Perché tanto risalto da parte della chiesa cattolica alla cosiddetta “Indulgenza della Porziuncola”? Tutto si spiega con il clamoroso “strappo alla regola” che San Francesco operò nel 1216 contro la prassi delle indulgenze. Fino a quel momento, per ottenere la remissione dai peccati era necessario portarsi nelle basiliche romane o in Terra Santa, ma soprattutto sborsare fior di quattrini. La concessione che il Poverello d’Assisi ottenne da papa Onorio III, ha consentito a chiunque di liberare gratuitamente se stesso ed i propri defunti dai peccati, semplicemente recandosi il 2 agosto in una chiesa francescana o parrocchiale. “Il perdono – scrive su Vatican News padre Francesco Piloni, ministro provinciale dei Frati Minori di Umbria e Sardegna - è partire dal perdonarsi la velocità con cui abbiamo inteso la vita. Noi tutti abbiamo capito che c’è bisogno di fermarci ed incontrarci di nuovo. 

Il perdono è soprattutto quello da dare a noi stessi, per il tempo giocato male, per la fretta e le occasioni mancate. Perdonarci ciò che abbiamo trascurato o vissuto in maniera superficiale, è perdonare anche il modo in cui trattiamo il Creato, parlando dell’ecologia integrale. O la non accoglienza con cui abbiamo trattato chi è diverso da noi, mettendo in conto che se le differenze possono generare conflitti, l’uniformità crea l’asfissia”. Oltre che a Santa Maria delle Grazie, il “perdono d’Assisi” potrà, infatti, essere acquisito in una qualsiasi chiesa parrocchiale della Diocesi di Forlì-Bertinoro, previa Confessione sacramentale per essere in grazia di Dio (negli otto giorni precedenti o seguenti), partecipazione alla Messa e Comunione eucaristica, rinnovo della professione di fede mediante la recita del Credo per riaffermare la propria identità cristiana, recita del Padre Nostro per ribadire la propria dignità di figli di Dio ricevuta nel Battesimo, una preghiera secondo le intenzioni del Papa per riaffermare la propria appartenenza alla Chiesa, il cui fondamento e centro visibile di unità è il Romano Pontefice. 

Piero Ghetti

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