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L'arresto

Seminava il terrore al pronto soccorso e minacciava il personale sanitario con lamette e cocci di bottiglia: arrestato

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica, sono state partite dopo le richieste d'aiuto dal personale sanitario del nosocomio, che lamentava la presenza quasi quotidiana ed ossessiva del soggetto

Decine di accessi al pronto soccorso e altrettante minacce al personale sanitario. Nei giorni scorsi la Polizia di Stato ha arrestato, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal giudice per le indagini preliminari di Forlì, un uomo accusato di tentata estorsione a danno di medici ed infermieri del pronto soccorso dell’ospedale “Morgagni Pierantoni” di Forlì ed interruzione di pubblico servizio. Le indagini, coordinate dalla procura della Repubblica, sono state partite dopo le richieste d'aiuto dal personale sanitario del nosocomio, che lamentava la presenza quasi quotidiana ed ossessiva di un uomo che si recava in ospedale senza alcune necessità di cura. 

Dagli approfondimenti condotti dagli investigatori della Squadra Mobile, è emerso che l’uomo, un quarantenne senza fissa dimora e già noto alle forze dell'ordine per reati predatori, ha reiterato comportamenti estorsivi nei confronti del personale sanitario al fine di obbligarli a somministrargli dei farmaci (benzodiazepine nel caso specifico), senza alcuna necessità terapeutica. Da maggio, infatti, si sono registrati oltre 60 accessi al pronto soccorso e in diverse circostanze sono intervenute le forze di polizia per contenere l’aggressività dell’uomo. E’ stato accertato che qualora il personale sanitario non lo assecondava, iniziavano le minacce a medici ed infermieri, anche con l’uso di bottiglie di vetro rotte, lamette e cocci di bottiglia, compreso il danneggiamento degli arredi.

Tali condotte hanno inoltre creato gravi problemi nella gestione delle emergenze sanitarie, distogliendo il personale sanitario dalla necessaria attenzione e cura verso gli altri pazienti. Questi comportamenti, in più occasioni, hanno reso necessario l’evacuazione dei pazienti dalla sala d’attesa in un altro locale, in quanto l’indagato, dopo aver compiuto atti di autolesionismo alle braccia con abbondante perdita di sangue, aveva cominciato a minacciare infermieri con cocci di bottiglia e lamette sempre con il solo scopo di ottenere i farmaci richiesti.

Il giudice per le indagini preliminari, accogliendo le richieste dalla Procura, ha evidenziato che l’autore “ha manifestato una spiccata capacità a delinquere ed è ricorso alla intimidazione e alla violenza come modalità ordinaria di gestione dei rapporti con le autorità sanitarie…. e che sussiste il concreto pericolo della reiterazione dei reati e il rischio che la situazione generale possa degenerare e dare luogo a condotte ancora più gravi”. Gli investigatori hanno rintracciato l’uomo nel centro storico e lo hanno condotto in carcere. 

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