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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Rifiuti, è guerra aperta con Bologna: "Stangata calata dall'alto, andiamo in tribunale"

La distanza tra Forlì e Bologna non è mai apparsa così siderale: lo strappo politico si è consumato sulla stangata della tassa dei rifiuti, decisa nel capoluogo ma osteggiata formalmente dai sindaci

La distanza tra Forlì e Bologna non è mai apparsa così siderale: lo strappo politico si è consumato sulla stangata della tassa dei rifiuti, decisa nel capoluogo ma osteggiata formalmente dai sindaci della provincia che in 27 su 30 hanno detto 'no' ai rincari. Un 'no' che però non è servito a niente. “Per la prima volta Atersir (l'agenzia regionale che decide le tariffe dei servizi pubblici, tra cui la raccolta dei rifiuti, ndr) ha votato contro ribaltando il volere dei sindaci riuniti nei consigli locali. E' una scelta politica a tutti gli effetti”, commenta l'assessore all'Ambiente del Comune di Forlì Nevio Zaccarelli.

Nel corso della commissione consigliare di venerdì mattina Zaccarelli ha annunciato una reazione che suona come una vera e propria “rappresaglia” nei confronti di Atersir. I rapporti con l'ente bolognese non sono mai stati così bassi da quando è stato costituito nel 2011. Una pagina che Forlì comunque ormai reputa già girata: “Quando creeremo la società in house, nell'assemblea i sindaci conteranno, potranno decidere quale tipo di servizio dare e con quali costi. Oggi, invece, i Comuni non posso che prendere atto e pagare”. Gli fa eco il dirigente Guglielmo Senni, leggi alla mano: “Il provvedimento di Atersir è esecutivo, senza necessità di deliberazione preventiva o successiva dell'ente locale”. In sostanza, nel 2017 i cittadini del Comune di Forlì saranno chiamati a pagare, per effetto delle decisioni di Atersir  (che ha accolto il programma economico fornito da Hera), più di 700mila euro in più del preventivato.

Raccogliere i rifiuti a Forlì costa 20,6 milioni di euro, a cui si aggiungono i costi della riscossione, degli insoluti (stimati in ben l'8,5% del totale) e altri costi amministrativi, per un conto salato di 23,4 milioni di euro. Per l'anno in corso Hera, in aggiunta a tutto questo, ha chiesto – per far quadre i suoi conti – il 3,8% in più, i 700mila euro aggiuntivi che il Comune ha deciso di non riconoscere. 

In che modo Forlì e gli altri Comuni che non approvano la nuova ed ennesima stangata della Tari, la tassa sui rifiuti, intendono muoversi? Zaccarelli lo spiega in commissione: “La scelta del Comune di Forlì è quella di approvare in Consiglio l'aumento, per mettere in sicurezza gli equilibri di bilancio, poi mercoledì prossimo ci vedremo con tutti i Comuni sulla stessa linea per decidere di impugnare la delibera di Atersir. Fino a che questa è in vigore, non annullata da un giudice del Tar, infatti, permette ad Hera di richiedere i 700mila euro, indipendentemente se votiamo o meno la delibera in Consiglio”. La proposta dei diversi sindaci della fronda è di portare davanti al Tribunale Amministrativo (Tar) Atersir e la sua delibera che in quattro e quattr'otto ha ribaltato i pareri negativi dei sindaci della provincia di Forlì-Cesena. Sindaci che tuttavia non si muovono all'unisono. Chiosa Zaccarelli: “Manca Cesena che non aumenterà la tariffa sui rifiuti perché ha una sovracopertura di un milione di euro, e Cesenatico con una sovracopertura di 500mila euro. A questo punto vorrei anche capire il perché ai cittadini di questi due Comuni qualcuno ha fatto pagare di più del dovuto”.

Maria Maltoni, capogruppo del Partito Democratico, ha giudicato corretta la scelta di approvare comunque in Consiglio il contestato provvedimento: “Altrimenti il costo non ricadrebbe sulle bollette della Tari, ma sul Comune e questo ci esporrebbe ad un profilo di danno erariale”. Sul fronte dell'opposizione la consigliera di “Noi Forlivesi” Paola Casara pur condividendo la volontà di non andare incontro ad un danno erariale vorrebbe non approvare la delibera: “Sarebbe un atto politico molto forte non approvare in Consiglio quanto deliberato da Atersir”.

DI MAIO - Sul caso interviene anche il deputato forlivese Marco Di Maio: "Nella provincia di Forlì-Cesena aumenterà la Tari, la tassa sui rifiuti. Non succede per la volontà dei sindaci, ma per scelta di Atersir, agenzia regionale per i servizi idrici e i rifiuti. Una decisione assunta nonostante due volte il Consiglio d’ambito locale, l'organismo territoriale in cui siedono le Amministrazioni comunali, avesse rigettato le proposte di Piano Economico presentate da Atersir per il 2017. Una decisione calata dall'alto, in barba alle posizioni espresse dai sindaci e che mette i Comuni di fronte all'obbligo di inserire in calendario dei consigli comunali in fretta e furia per compiere scelte impattanti sui bilanci e sull'opinione pubblica (oltre che sulle tasche di tutti noi). Credo sia giusto far sentire la contrarietà di tutto il territorio e che le Amministrazioni locali agiscano in maniera compatta nelle sedi politico-istituzionali e in quelle, eventualmente, della giustizia amministrativa impugnando gli atti che impongono questi aumenti. Si va a ledere l'autonomia impositiva delle amministrazioni e le più semplici regole delle pianificazione economico-finanziaria che non può essere fatta con delibere adottate all'ultimo minuto. Per quanto nelle mie possibilità, sosterrò pienamente le azioni che i sindaci vorranno attuare in questa direzione.

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