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Cronaca

Parte il primo caldo e scatta all'improvviso la sciamatura delle api: cos'è e come fronteggiarla

Con l'arrivo del primo vero caldo è partita, tutt'assieme, la sciamatura delle api. I vigili del fuoco solo nella mattina di lunedì hanno avuto una dozzina di richieste di intervento

Con l'arrivo del primo vero caldo è partita, tutt'assieme, la sciamatura delle api. I vigili del fuoco solo nella mattina di lunedì hanno avuto una dozzina di richieste di intervento da più parti del Forlivese di persone intimorite per il passaggio e lo stazionamento di grandi sciami di api. Col primo caldo, infatti, questi insetti così vitali per l'ambiente, si mettono in moto dietro la loro regina per trovare un luogo confortevole in cui realizzare il loro alveare e moltiplicarsi. Nelle ultime settimane forte si era levato il grido di allarme degli apicoltori che stavano riscontrando una grande moria di api, a causa dell'arrivo ritardato del caldo. Ed ora gli stessi apicoltori sono coloro che dovranno mettersi in moto per far fronte all'emergenza, dal momento che sono i soggetti a cui i vigili del fuoco girano le richeiste di soccorso.

Trovarsi improvvisamente in casa o in giardino migliaia di api che cercano un alloggio in un incavo di un albero o nel cassonetto in legno di una tapparella non è proprio rassicurante. I vigili del fuoco, va detto, intervengono solo in casi eccezionali, quando è davvero a repentaglio la salute pubblica o quando questi sciami di api si vanno a nascondere in parti così alte che solo l’autoscala dei pompieri può arrivarci in sicurezza. Distruggere queste api è solo l’ultima delle opzioni, dal momento che sono protette e serve l’intervento di personale esperto. Perché la prima cosa da fare, per evitare di rimanere travolti da decine se non centinaia di punture, è evitare il fai da te e soprattutto non intervenire tentando di rimuovere con la forza o demolire le “case” delle api. Un apicoltore, infatti, sa come “convincere” le api ad andarsene da sole e conserva la vita di questi insetti così preziosi per il nostro eco-sistema.

COS'E' LA SCIAMATURA DELLE API - Ma cos’è la sciamatura delle api? Il fenomeno è del tutto naturale, per quanto possa essere inquietante vedere un nugolo di insetti volare assieme fino a formare un’unica piccola nube nera e ronzante. “E’ la fase in cui si forma la nuova ape regina. Una volta che è pronta, quella vecchia deve abbandonare l’alveare, ma avendo ancora ormoni molto forti viene seguita da una parte delle api operaie, che a quel punto escono tutte assieme in cerca di una nuova casa”, spiega Casadei.

TRA LE CAUSE GLI APICOLTORI IMPROVVISATI - Ma se il fenomeno è naturale, non è così naturale che in giro per la città girino sciami di migliaia di api. Per Casadei questo si spiega col fatto che avere arnie sta andando di moda, ma poi chi le possiede non è così attento o competente a gestirle. “L’apicoltore esperto ricrea artificialmente la sciamatura, per cui di fatto alla fine lo sciame si sposta da un’arnia all’altra, tra loro vicine e in un'area protetta. Purtroppo ci sono sempre più persone improvvisate che non conoscono queste procedure e quindi non controllano la sciamatura”. Col risultato che bisogna inseguire questi sciami da una parte all’altra della città.

L'INTERVENTO E I SUOI COSTI - In che cosa consiste l’intervento dell’apicoltore? “Prima tutto viene ‘picchettata’ la zona, vale a dire cinturata col nastro bianco-rosso che non va oltrepassato per motivi di sicurezza – spiega Casadei -. Poi le api vengono attratte con un grosso quantitativo di miele e messe in un’arnia posizionata nelle vicinanze”. L’invito dell’apicoltore è di non distruggere queste api, “proprio ora che stanno tornando”. Tanto più che diversi apicoltori non chiedono soldi per l’intervento, anche se non è infrequente che chi si è visto risolvere l’emergenza con professionalità non elargisca una somma a titolo di rimborso spese e per il tempo impiegato. “Le api sono un costo, solo quelle che ho preso finora mi costeranno 4.000 euro prima che il prossimo anno vadano in produzione – conclude Casadei -. L’apicoltore che ha già le sue api non ci guadagna praticamente niente, ma nel mio caso vado a catturarle con un rimborso delle spese o gratuitamente per un motivo etico e per la passione e l’amore che ho per le api”. Sulla stessa linea anche il forlivese Altavilla: "Non chiediamo soldi per l'intervento, accettiamo dei rimborsi, ma capita anche che chi si è visto risolvere questo problema non dia neanche pochi euro per il disturbo". Si stima che questa situazione di sciamatura si protrarrà ancora una decina di giorni.

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