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Cronaca

Tracciamento sempre più in difficoltà, le proteste: "L'Ausl non richiama per i secondi tamponi, quarantene infinite"

In grande affanno, con la crescita esponenziale dei contagi, non solo il sistema dei tamponi molecolari, ma tutto l'apparato di tracciamento dell'Igiene Pubblica dell'Ausl Romagna

In grande affanno, con la crescita esponenziale dei contagi, non solo il sistema dei tamponi molecolari, ma tutto l'apparato di tracciamento dell'Igiene Pubblica dell'Ausl Romagna. A indicarlo sono ormai le quotidiane segnalazioni a ForlìToday di ritardi e mancati contatti con l'Ausl da parte dei cittadini. Emerge così che le quarantene diventano sempre più lunghe rispetto a quanto prescritto per il dilatamento dei tempi burocratici. Proprio per far fronte a questo problema vengono cambiate dal Governo, con un decreto, le regole delle quarantene causate da un contatto stretto per i vaccinati con terza dose o entro i quattro mesi dal completamento del ciclo delle prime due dosi.

Intanto però non mancano le proteste, numerose in poche ore. Scrive per esempio Marika: “Abbiamo un bimbo di 7 anni risultato positivo il 20 dicembre, il 21 abbiamo fatto molecolare a Forlì in due turni (da Modigliana): io e mio figlio grande siamo partiti alle 10.40 e abbiamo fatto tampone alle 14.15, siamo tornati a casa ed è partito mio marito che ha fatto 3 ore di fila anche lui ed è rientrato a casa alle 18.45. Noi familiari conviventi siamo tutti vaccinati, io con terza dose da un mese. Ora siamo in attesa di una  chiamata per il secondo tampone da 3 giorni. E' una situazione allucinante, siamo in ostaggio della burocrazia, oltretutto io ieri e oggi avrei dovuto essere al lavoro, i 7 giorni di malattia finivano il 28 e non abbiamo avuto nemmeno il provvedimento di prolungamento della quarantena. Quindi risulto in ferie”.

Un altra segnalazione è di Marco: “Ho problemi a contattare il servizio dell'Igiene pubblica di Forlì,  i due numeri sono sempre occupati”. Anche Ridian protesta: “Volevo segnalare che sono  in quarantena da 16 giorni e nessuno mi ha ancora contattato per farmi fare il secondo tampone. E' inaccettabile questa situazione che molti di noi stanno passando”.

Un altra segnalazione infine da Michele: “Mio figlio doveva fare il tampone d’uscita il 25 dicembre, in quanto sta bene e non ha più sintomi. Il pediatra ha mandato la richiesta all'Ausl il 24 dicembre e ancora non mi ha contattato nessuno, il bambino intanto è isolato da solo nella sua camera per via precauzionale visto che noi siamo negativi”.

Nelle maglie dei regolamenti incappa un'altra famiglia che protesta: “Mio marito è mio figlio sono positivi al Covid mentre io e la bambina no. Stamattina io e la piccola avevamo il tampone di fine quarantena, importantissimo perché il risultato negativo mi avrebbe permesso la libertà, soprattutto per fare la spesa. Sfortuna vuole che la macchina non mi parte, ma non mi scoraggio prendo la bambina e a piedi dal Foro Boario ci rechiamo alla fiera per il tampone. Rispettando tutte le misure di sicurezza spiego la situazione ad una delle addette ai tamponi. Mi viene risposto che i tamponi si eseguono solo se l'accesso viene effettuato in macchina, poi però, forse per un richiamo di coscienza dell'addetta mi viene detto che se aspettavo un'ora o più mi avrebbero fatto il piacere di farcelo. Mia figlia aveva freddo e alla fine dopo essere stata una mezz'ora abbiamo rinunciato. Da ore chiamo l'igiene pubblica che non mi risponde. Io e la mia famiglia ci sentiamo abbandonati da un sistema che non funziona”.

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