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Cronaca

Sottratti mobili antichi e pietre preziose per 90mila euro, due condanne per la truffa all'antiquaria

Si è concluso il processo, in Tribunale a Forlì, sull'annosa vicenda che ha riguardato una nota antiquaria di Forlì di circa 70 anni.  

Due condanne a due anni di reclusione la prima e due anni e due mesi la seconda per una maxi-truffa ai danni di un'antiquaria forlivese. E se la giustizia, in primo grado, ha fatto il suo corso, non si sa nulla dei tanti oggetti preziosi e di pregio sottratti con il raggiro. Si è concluso il processo, in Tribunale a Forlì, sull'annosa vicenda che ha riguardato una nota antiquaria di Forlì di circa 70 anni.  
L'imprenditrice forlivese, secondo il tribunale, è stata raggirata da due campani di 45 e  60 anni, residenti in Piemonte e attivi nel giro dell'antiquariato. Nel 2018 i due soggetti presero da un negozio in centro a Forlì la merce, pagando questi mobili antichi, pietre preziose e gioielli del valore di oltre 90mila euro con assegni circolari falsi.

La donna, quindi dopo essere, divenuta consapevole della truffa ordita ai suoi danni, e atteso il grande valore dei beni si è vista a rivolgersi alle autorità, con una denuncia presentata dai suoi legali, gli avvocati Giovanni Principato e Andrea Romagnoli. L'indagine ha permesso di appurare la loro identità, anche grazie alla dettagliata descrizione che la donna ha dato dei due truffatori - uno di quali da lei ben conosciuto in quanto volto noto delle fiere del settore. Nel processo ci sono state anche le testimonianze dei dipendenti sia di due banche, alle cui rispettive filiali la donna si è rivolta per tentare l'incasso dei titoli consegnati dai due truffatori. Davanti al giudice Elisabetta Giorgi si è concluso ora il processo penale con la Procura di Forlì (rappresentata da Massimo Maggiori) che ha chiesto la condanna di entrambi gli imputati alla pena di un anno. 
 
L'imprenditrice truffata (costituitasi parte civile con gli avvocati Principato e Romagnoli), ha avanzato anche la richiesta di riconoscimento dei danni e il relativo risarcimento. Il giudice ha emessio de condanne a due anni per uno e a due anni e due mesi di reclusione per l'altro. Riconosciuto anche il diritto al risarcimento all'imprenditrice, da quantificare in sede civile.

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