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Lunedì, 29 Aprile 2024
Guardia di Finanza

Truffe col "bonus facciate" e "sisma bonus", 4 persone nei guai: sequestrati 4,5 milioni di euro

Un 49enne è stato indagato per le ipotesi di reato di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e di indebita compensazione di crediti inesistenti, insieme ad altre tre persone

La Guardia di Finanza di Forlì, all’esito di specifiche indagini delegate dalla locale Procura della Repubblica nel settore delle indebite compensazioni e degli illeciti utilizzi dei crediti d’imposta, ha eseguito un decreto di sequestro preventivo di crediti fittizi per circa quattro milioni e mezzo di euro. Il provvedimento, adottato dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Forlì su richiesta della locale Procura della Repubblica, riguarda cinque società operanti in Emilia Romagna, Veneto, Toscana e Puglia, che detengono tuttora i medesimi crediti fittizi nei rispettivi “cassetti fiscali”.

Per le stesse ragioni, i finanzieri del comando provinciale forlivese hanno effettuato in Veneto ed Emilia-Romagna, tre perquisizioni nelle sedi operative di una società, nonché nell domicilio del relativo amministratore di fatto. Si tratta, in particolare, di un 49enne indagato per le ipotesi di reato di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e di indebita compensazione di crediti inesistenti, insieme ad altre tre persone, due delle quali avvicendatesi nella carica di amministratore della medesima impresa.

Secondo quanto emerso dall'attività investigativa dei militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Forlì, il 49enne avrebbe creato fittiziamente i crediti, con la complicità dell’anziano socio unico della stessa società, per poi aquistarne la disponibilità al fine di utilizzarne una quota-parte, pari a 600mila euro, per assolvere, in compensazione, a versamenti di ritenute fiscali e contributive relative al personale dipendente, cedendone poi circa tre milioni e mezzo di euro alle altre quattro società coinvolte.

Le Fiamme Gialle avrebbero constatato che i crediti in questione sarebbero stati ottenuti dai suddetti soggetti simulando cartolarmente l’avvenuta realizzazione di opere rientranti nella normativa in materia di "bonus facciate" e di "sisma bonus". Si tratta di interventi per i quali lo Stato incentiva l’autofinanziamento mediante il riconoscimento di importi valevoli per la compensazione di debiti fiscali e previdenziali, ma anche cedibili a terzi per le stesse finalità ovvero ad intermediari finanziari per l’anticipazione di liquidità.

"L'operazione di servizio testimonia l’attenzione che la Guardia di Finanza rivolge al contrasto delle frodi in materia di crediti d’imposta, al fine di garantire la corretta destinazione delle ingenti risorse pubbliche stanziate, evitare l’inquinamento del sistema economico-finanziario con capitali di provenienza illecita ed assicurare l’effettivo versamento delle ritenute e dei contributi obbligatori sulle retribuzioni dei lavoratori dipendenti, allo scopo di tutelare le imprese virtuose che subiscono la distorsione dei prezzi per effetto di manovre concorrenziali scorrette", spiegano da Piazza Dante.

Fonti investigative chiariscono che "il provvedimento cautelare reale eseguito interviene nell’attuale fase delle indagini preliminari ed è basato su imputazioni provvisorie, che dovranno comunque trovare riscontro in dibattimento e nei successivi gradi di giudizio. La responsabilità penale degli indagati sarà accertata solo all’esito del giudizio con sentenza penale irrevocabile".

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