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Chiusura di Eataly, la Lega: "Centro storico in crisi per decenni di politica soporifera della sinistra"

"La situazione era già critica prima. Per cinquant’anni le Amministrazioni comunali di sinistra non hanno mosso una paglia sul tema del rilancio del centro storico"

"La situazione era già critica prima. Per cinquant’anni le Amministrazioni comunali di sinistra non hanno mosso una paglia sul tema del rilancio del centro storico la cui crisi, è risaputo, è frutto di un processo involutivo di lungo corso che ha caratterizzato non solo la componente ricettiva, ma anche quella residenziale. Negozi sfitti, vetrine spente e palazzi abbandonati sono figli di una politica soporifera del Pd che per decenni ha governato questa città senza entusiasmo e progettualità, accontentandosi dell’ordinario e dello sforzo organizzativo di iniziative sparute e scialbe": è la replica del capogruppo della Lega, Massimiliano Pompignoli alle dichiarazioni di Soufian Alemani, capogruppo Pd e Federico Morgagni, Forlì & Co. Sul tema anche la posizione del Partito Democratico.

Sempre Pompignoli: "Per anni le maggioranze di sinistra hanno snobbato il confronto con la minoranza sul tema del centro storico e lasciato che Piazza Saffi si accartocciasse su sé stessa, consegnandola al degrado e all'insicurezza. Puntare il dito contro l’attuale Giunta, insediatasi a luglio del 2019 e imbattutasi nel Covid dopo appena 6 mesi di mandato, ritenendola addirittura responsabile della chiusura di Eataly, laddove è invece risaputo che il colosso di Farinetti è alle prese con un ridimensionamento e un calo del fatturato di portata nazionale (basti pensare al flop certificato di Fico), è assolutamente ridicolo e sintomatico dell’ottusità politica di questa minoranza che piuttosto che avanzare proposte preferisce, come sempre, dileggiare l’avversario e ascrivergli responsabilità che non ha. Il matrimonio di Eataly con la città di Forlì si è consumato, a discapito della seconda, all’interno di un contesto aziendale già sofferente che, sulla falsa riga di Bari, non ha saputo rinnovarsi e rendersi sostenibile. Zoppicante nell’offerta e selettivo nella clientela, il punto vendita di Piazza Saffi ha esalato l’ultimo respiro in una fase di emergenza sanitaria in cui tutto il comparto del commercio è in profonda sofferenza. Il Covid non ha fatto altro che accelerare un esito a tratti già scritto.”

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