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Elezioni, primarie Pd. Casadei: "Ancora cambiamento, nessuna restaurazione"

"I cinque anni della giunta Balzani - di cui Davide Drei, oggi candidato alle primarie del PD, fa parte - sono stati anni di profondo cambiamento per Forlì"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ForlìToday

I cinque anni della giunta Balzani - di cui Davide Drei, oggi candidato alle primarie del PD, fa parte - sono stati anni di profondo cambiamento per Forlì e per il distretto territoriale forlivese. Infatti, nonostante la crisi strutturale dell' economia e della finanza pubblica, si è inaugurato un modo diverso di concepire la visione della città e della politica cittadina, nonché del territorio. Per questo non servono restauri, ma al contrario occorre continuare fortemente sulla strada dell’innovazione seguita in questi anni.

Anni in cui si è scelto di mantenere elevato il livello di servizi offerti ai cittadini forlivesi, ma al tempo stesso si è puntato su una nuova progettualità, grazie al fatto che si è messo ordine nei conti e nel sistema delle società partecipate, sulla quali oggi c’è un controllo effettivo e puntuale attraverso la holding Livia Tellus. Casi come quello di Sapro oggi non potrebbero più ripetersi. La nuova progettualità si è sviluppata su alcuni assi portanti, di cui quello ambientale è centrale. Si è partiti dalla decisione di avviare la raccolta differenziata porta a porta, con l’obiettivo – che andrà raggiunto prossimamente - di riappropriarsi del rifiuto e gestirlo economicamente come una risorsa attraverso una società in house, e questo anche in sinergia con soggetti economici locali al fine di generare un nuovo comparto produttivo e nuova occupazione.

In questo orizzonte si colloca l'idea della società post-incenerimento, obiettivo più volte ricordato in questi giorni da Drei in diverse occasioni pubbliche. Si è poi creata la società pubblica "Forlì Città Solare", che ha realizzato numerosi interventi, tanto numerosi che Forlì è la città italiana con il maggior numero di edifici pubblici con pannelli solari e proprio in questi giorni, si stanno per avviare i lavori del campo solare nell’area industriale di Villa Selva. Sempre alla scelta di tutela del territorio fa riferimento il nuovo POC che ha definito la “città compatta”, attribuendo priorità insediativa alle zone centrali delle città. La nuova frontiera dell’urbanistica è “progettare il costruito”, cioè la ristrutturazione e l’efficentamento energetico degli edifici, non la cementificazione delle poche aree non costruite, nè la realizzazione di infrastrutture come la via Emilia bis, progetto obsoleto certamente da accantonare in via definitiva.

Da queste scelte trarrà un indubbio beneficio il centro storico, su cui in questi anni le politiche dell’amministrazione Balzani hanno investito, sia con progetti di valorizzazione della funzione commerciale, sia con numerosi percorsi attuati ed altri in fase di avvio, legati alla creatività ed alla cultura, in particolare rivolti ai giovani.  L’aver aperto un nuovo museo di questi tempi, per un comune, è certamente un segnale di straordinaria importanza e ora Palazzo Romagnoli, il San Domenico (con la sua significativa offerta di mostre) e il "museo a cielo aperto" (costituito dall’architettura razionalista che attraverso il progetto ATRIUM sta per diventare "Rotta Culturale Europea"), assumo valenza strategica, anche nell’ottica della promozione turistica all’interno dell'intera Unione della Romagna forlivese.

Ma l’innovazione in questi anni è stata sviluppata anche su altri fronti, dall’avvio e consolidamento dei progetti di educazione alla legalità - che ha portato alla costituzione di un osservatorio di interesse regionale - alla realizzazione del bilancio di genere, dall' introduzione dell’attestato anagrafico per le coppie di fatto unite da vincoli affettivi alla sperimentazione di iniziative partecipative nei quartieri e sul territorio grazie alla collaborazione tra i diversi comuni del distretto. Tutto ciò è avvenuto ricercando una sempre più stretta relazione con mondi, associazioni, gruppi di cittadini attivi.  Credo che Davide Drei sia in grado di proseguire convintamene nell’innovazione, come ha annunciato qualche giorno fa in Salone comunale, e di rappresentare la giusta guida per l'Unione della Romagna forlivese, che ha bisogno di una figura autorevole e dotata di forte capacità dialogica.

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