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Ragni (Forza Italia): "Si apra il dibattito sulla carenza di case popolari da assegnare a chi ne ha bisogno"

Una richiesta che segue la circolare del primo settembre del Ministero dell’Interno ai prefetti di tutt'Italia che obbliga i Comuni ad avviare un censimento degli occupanti

La Prefettura di Forlì-Cesena ha inviato al Comune di Forlì ed ai Comuni della provincia una lettera che chiede in tempi stretti (entro il 25 settembre) il censimento degli alloggi pubblici eventualmente occupati abusivamente. Una richiesta che segue la circolare del primo settembre del Ministero dell’Interno ai prefetti di tutt'Italia che obbliga i Comuni ad avviare un censimento degli occupanti. "Viene fatto valere il principio che l'occupazione abusiva di immobili pubblici non lede soltanto gli interessi della parte proprietaria, ma lede anche il generale interesse dei consociati e la comune convivenza ordinata e pacifica di tutti i cittadini, assumendo una  valenza eversiva - commenta il capogruppo comunale di Forza Italia, Fabrizio Ragni -. La richiesta del prefetto al Comune di Forlì getta luce su un duplice problema da noi sollevato più volte di diramare una circolare che deve essere condotto entro il 25 settembre".

“Due infatti sono i problemi in questa materia - sostiene l'esponente berlusconiano -. Da un lato la predisposizione alla  tolleranza politico-ideologica delle amministrazioni di sinistra verso chi infrange la legge in generale. E dall’altro l’insufficiente offerta di alloggi pubblici rispetto alla domanda. Negli anni si sono registrati molti casi di occupazioni abusive a Forlì, non soltanto case popolari sfitte, ma anche luoghi pubblici come l’ex Hotel Universal. Ma la richiesta di fondo non è stata mai soddisfatta: non è mai decollato un piano straordinario di edilizia residenziale pubblica e migliaia di persone sono costrette ad attendere anni  prima di vedersi soddisfatta la richiesta. A Forlì sono circa 1500 le persone in liste d’attesa per l’assegnazione di una casa popolare, in tutta l’Emilia Romagna  quasi 35mila i nuclei familiari, mentre vengono assegnati in regione meno di 3mila appartamenti. Ed anche nel nostro comune sono eccessivamente lunghi i tempi per l’assegnazione degli alloggi pubblici. Perché non si costruiscono nuovi immobili?".

"In attesa di conoscere la risposta, la Prefettura di Forlì Cesena ha chiesto al Comune di Forlì di condurre il censimento in forma sbrigativa (il termine usato è “in forma speditiva”, ndr) sotto la regia “dei Servizi sociali e, laddove occorra, con l'ausilio dei soggetti del privato sociale, nelle forme ritenute più adeguate in relazione alle singole fattispecie, in modo da acquisire un complessivo quadro della situazione e, in particolare, delle ricadute sul piano sociale e su quello della tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica derivanti dall'esecuzione di un eventuale sgombero” - spiega Ragni -. Il censimento dovrà essere finalizzato alla possibile identificazione degli eventuali occupanti e della composizione dei nuclei familiari, con particolare riguardo alla presenza all'interno degli stessi di minori o altre persone in condizioni di fragilità, oltre alla verifica della situazione reddituale e della condizione di regolarità di accesso e permanenza sul territorio nazionale".

"Questi i nuovi indirizzi operativi per quanto riguarda l’occupazione arbitraria di immobili. E dobbiamo commentare come è accaduto per altre materie, che anche in questo caso il Comune si trova costretto per ‘ordini superiori’ a  svolgere compiti che come opposizione avevamo sollecitato da anni del tutto inascoltati - aggiunge Ragni -. Adesso, confidiamo che questo obbligo del  censimento degli alloggi  eventualmente occupati abusivamente possa innescare un proficuo dibattito  sulla necessità di costruire nuovi  alloggi pubblici da assegnare a chi ne ha bisogno. Per adesso prevale un indirizzo opposto".

"A Forlì ci sono poche case popolari immesse sul mercato, tempi lunghi per  lo snellimento delle liste d’attesa e inoltre dobbiamo purtroppo ricordare che il Comune di Forlì, l’estate scorsa, con il placet della maggioranza del Pd, ha deliberato gli aumenti dei canoni di locazione delle case popolari e contestualmente ha abbassato le soglie massime Isee per accedere alle graduatorie. Una delibera che consente agli stranieri che denunciano reddito zero e presentano un quadro familiare con più figli di scalare la graduatoria ed ottenere gli alloggi prima dei cittadini forlivesi", chiude Ragni.

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