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Sciopero degli autobus, "èViva Forlì" solidale con gli autisti: "Si risparmia sulla qualità"

La protesta, spiegano dal coordinamento di "èViva Forlì", "ha visto un'ampia partecipazione sia tra gli autisti che tra gli impiegati"

Lunedì si è svolto lo sciopero di quattro ore dei dipendenti del trasporto pubblico locale. La protesta, spiegano dal coordinamento di "èViva Forlì", "ha visto un'ampia partecipazione sia tra gli autisti che tra gli impiegati e nasce da questioni che non riguardano solo le condizioni del personale, pure assai rilevanti, ma anche, diremmo soprattutto, il livello di efficacia del trasporto offerto ai cittadini che, lo ricordiamo rientra tra i servizi pubblici essenziali. I lavoratori e le loro organizzazioni sindacali hanno evidenziato all'Azienda ed agli enti locali tempi di percorrenza insufficienti sulla maggior parte delle linee, sovraccarico dei passeggeri nelle ore di punta, fermate spesso non in sicurezza, viabilità difficoltosa in alcune tratte, esternalizzazione del servizio per molti km verso vettori privati, esternalizzazione dei rifornimenti e della verifica titoli di viaggio verso aziende esterne, trasporto disabili in condizioni di scarsa sicurezza, personale sotto organico, turni di lavoro logoranti".

"Le criticità indicate confermano che anche nel settore del trasporto pubblico prevale una modalità di organizzazione e gestione che tenta di far quadrare i conti risparmiando sulla qualità delle condizioni di lavoro dei dipendenti e sul loro numero, nonché sulla puntualità e sul comfort di un servizio rivolto soprattutto alle fasce di popolazione più deboli, come minori ed anziani - proseguono da "èViva Forlì" -. La governance pubblica del Trasporto Locale sta sempre più perseguendo la strada di demandare al privato parti rilevanti del servizio, con la finalità di massimizzare il risparmio e l'effetto di acuire sempre più differenze reddituali e normative tra lavoratori che svolgono mansioni del tutto analoghe. In questa ottica desta preoccupazione anche la prossima gara d'appalto per l'affidamento dei servizi di Trasporto pubblico locale nel bacino romagnolo".

"La prospettiva perseguita appare tanto meno condivisibile se si pensa che proprio dal trasporto pubblico locale dovrebbe passare una parte rilevante di quella transizione ecologica non più rinviabile e che proprio l'Emilia-Romagna si candida a guidare. È giunto il tempo delle scelte e se si intende davvero dare risposte alla grave crisi climatica in corso non si può non valutare seriamente una riallocazione di risorse che crei un servizio pubblico concorrenziale con la mobilità privata ed in grado di valorizzare le proprie professionalità", concludono dal coordinamento. 

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