Stretta sul pomeriggio alla scuola materna, il centro-sinistra chiede un consiglio comunale aperto alle famiglie
Per il centro-sinistra “di fronte alle tante proteste sollevatesi, il Comune avrebbe dovuto compiere un semplice gesto di buon senso, accettando di ritirare la decisione e far ripartire da zero il confronto"
La decisione del Comune di procedere a una modifica degli orari di uscita pomeridiana dei bambini frequentanti le scuole dell’infanzia comunali continua a suscitare diffuse proteste dei genitori e dei loro comitati. Lo ricorda l'opposizione di centro-sinistra, con una nota firmata dai gruppi consiliari del Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, la lista Forlì e co. e Massimo Marchi, consigliere comunale di Italia Viva in rotta con la scelta del suo partito di sostenere la ricandidatura del sindaco di centro-destra Gian Luca Zattini. L'opposizione ha presentato una domanda formale di convocazione di un consiglio comunale, aperto alle rappresentanze delle famiglie che protestano.
Per il centro-sinistra “di fronte alle tante proteste sollevatesi, il Comune avrebbe dovuto compiere un semplice gesto di buon senso, accettando di ritirare la decisione e far ripartire da zero un confronto con le famiglie sulla base di una reale volontà di condivisione”. Continua la nota: “Invece dall’Amministrazione sono arrivate solo repliche stizzite e giustificazioni frettolose, ennesima dimostrazione di un modo di governare la città che non accetta di confrontarsi col dissenso. A ciò è seguito un tentativo di fare cadere il silenzio sulla questione, nel timore forse che le criticità denunciate delle famiglie disturbassero la quotidiana campagna elettorale del sindaco Zattini e dell’assessora Casara”.
Per il centrosinistra, continua la nota, “da una parte l’Amministrazione è intervenuta in maniera unilaterale, comunicando burocraticamente una decisione già assunta al di fuori di ogni percorso di concertazione e condivisione con le famiglie, venendo meno a quanto previsto dalla Carta dei servizi dell’ente e dal vigente Regolamento dei nidi e delle scuole dell’infanzia comunali, che attribuisce alla Consulta dei nidi e delle scuole dell’infanzia il compito di esprimere “obbligatoriamente” un proprio parere in relazione a ogni programma di riorganizzazione dei servizi, cosa appunto non avvenuta. E’ stata una rottura tanto brusca quanto immotivata con una prassi ultradecennale e virtuosa che ha reso i servizi per l’infanzia di Forlì un’eccellenza nazionale ed europea anche alla luce della capacità di costruire e valorizzare un modello che riconosce alle famiglie un ruolo fondamentale nel processo educativo e nella gestione dei servizi”.
Ed ancora: “Altrettanto contestato è il merito del provvedimento, che impone una restrizione e un irrigidimento degli orari e delle modalità di uscita dei bambini penalizzando, invece che agevolare, le famiglie, impegnate quotidianamente nella difficile conciliazione di tempi di vita, lavoro e cura dei propri figli".
“Di fronte alla chiusura e al disinteresse di una Giunta che, evidentemente, ha di meglio da fare che preoccuparsi di governare la città e rispondere ai cittadini, abbiamo ritenuto doveroso attivarci perché l’importante tema dell’organizzazione dei servizi educativi trovasse lo spazio di approfondimento e discussione che merita. Per questo motivo abbiamo presentato la richiesta di una seduta straordinaria del Consiglio comunale, aperta alla partecipazione dei rappresentanti dei Comitati di gestione delle scuole dei nidi e delle scuole dell'infanzia comunali e dei componenti della relativa Consulta. Riteniamo infatti che il Consiglio comunale sia la sede competente per fare chiarezza sulle ragioni che hanno condotto a una scelta sbagliata sia nel metodo che nel merito, di cui chiediamo comunque all’Amministrazione di annunciare l’immediato annullamento”.