"Apprendiamo della situazione in cui versa il Mercatone Uno, colosso della grande distribuzione ormai prossimo al fallimento, che ha presentato un concordato in bianco al tribunale di Bologna. Tutto questo mette a rischio il posto di lavoro di 3500 dipendenti, che data la situazione attuale non troveranno altri impieghi. Come spesso accade in questi casi, si prospetta l’intervento di un compratore, che però ancora concretamente non esiste.

Come per le altre vertenze del territorio, le burocrazie sindacali di Cgil, Cisl e Uil non offrono prospettive di lotta concrete per tutelare i lavoratori  nell' immediato, figuriamoci per il futuro quando i licenziamenti saranno nero su bianco. La strada intrapresa dai sindacati è stata quella di inviare una lettera ai ministeri competenti per attivare un tavolo istituzionale, una procedura già seguita in altre situazioni con il risultato che la proprietà (i padroni) ha finito per ottenere quello che voleva, cioè il licenziamento dei lavoratori. Noi come Partito Comunista dei Lavoratori denunciamo ancora una volta la politica nefasta dei burocrati sindacali, che fanno il gioco di padroni e governi.

Rivendichiamo un sindacato che faccia davvero il sindacato, tutelando i posti di lavoro da subito con una lotta ferma e decisa, senza compromessi, coordinando le agitazioni sul territorio e creando una cassa di resistenza capace di dare ossigeno ai lavoratori durante la loro battaglia. Tutte le altre agitazioni del territorio (Electrolux, Croci, Dometic) si sono concluse con il compromesso delle burocrazie sindacali, la sconfitta dei lavoratori e la vittoria della proprietà. Sarebbe ora di imparare la lezione. Solo la lotta paga''.

Nota del Partito Comunista dei Lavoratori (PCL) sezione "D. Maltoni" - Romagna