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A Forlì un piazzale nel nome di Louis Braille: "Il linguaggio tattile patrimonio culturale di tutti"

Lunedì mattina, alla presenza del sindaco Gian Luca Zattini, dell’assessore comunale al welfare Rosaria Tassinari e dei vertici locali e regionali dell’Uici, è stato ufficialmente presentato il toponimo stradale “Piazzale Louis Braille”

“L’intitolazione di uno spazio pubblico forlivese a Louis Braille è fondamentale, perché permette ad uno dei capisaldi del nostro mondo, il linguaggio tattile, di entrare nel patrimonio culturale di tutti”. Dalle parole del presidente della sezione provinciale dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, Fabio Strada, emerge in tutta la sua evidenza il dialogo avviato dalla Giunta Zattini, per la piena integrazione dei non vedenti. Una recente legge del Parlamento, la 126 del 3 agosto 2007, ha fissato al 21 febbraio di ogni anno la Giornata Istitutiva del Braille.

VIDEO - La cerimonia di intitolazione

Lunedì mattina, alla presenza del sindaco Gian Luca Zattini, dell’assessore comunale al welfare Rosaria Tassinari e dei vertici locali e regionali dell’Uici, è stato ufficialmente presentato il toponimo stradale “Piazzale Louis Braille”. Si tratta dell’area antistante l’ingresso laterale del Parco della Resistenza, con accesso da via Zanchini. Nel suo intervento, il presidente Strada ha rivelato anche il nome dell’artefice dell’iniziativa: “Questa intitolazione è stata proposta dall’ex presidente provinciale Uici Daniele Mordenti, qui presente, per tanti anni centralinista del Comune di Forlì”.

Anche a Forlì uno spazio pubblico dedicato a Louis Braille

“Con l’Uici – dichiara l’assessore Tassinari – abbiamo intavolato un dialogo importante, che arricchisce reciprocamente. Questa tappa è un momento simbolico, che consente di rendere normali anche le situazioni relative alle persone non vedenti e ipovedenti. Sono convinta che raggiungeremo gli obiettivi prefissati sul piano della mobilità e dell’utilizzo dei mezzi pubblici. Mi gratifica molto essere qui, anche perché viene affrontato un altro aspetto dell’interscambio, che è la possibilità per i ragazzi di imparare l’alfabeto Braille fin dalle scuole”. “Credo sia doveroso - precisa Zattini - che anche la nostra comunità renda omaggio a Louis Braille nel 170° della scomparsa. Con la sua straordinaria invenzione, questo gigante ha permesso a milioni di persone di essere cittadini a pieno titolo. Abbiamo bisogno di andare avanti tutti assieme in qualsiasi campo della nostra realtà: con la scrittura tattile, Braille ha rivoluzionato il mondo. Credo che anche la città di Forlì gli debba tanto”.

Il 21 febbraio corrisponde alla data del lontano 1829, in cui il francese Louis Braille (1809-1852), un cieco, ideò quel particolare tipo di lettura-scrittura tattile, subito entrata di prepotenza nella quotidianità dei non vedenti. Ironia e crudeltà della sorte, l’uomo aveva perso la vista da bambino a causa di un incidente, mentre giocava con un punteruolo utilizzato dal padre artigiano nel suo lavoro di sellaio. E proprio un punteruolo è l’oggetto che Braille pensò di usare come strumento per dar forma alla sua scrittura in rilievo. A Forlì come nel resto della Penisola, l’Uici si è assunto il compito di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla difficile condizione dei non vedenti, ma soprattutto sulla necessità di fare prevenzione: la cecità è una menomazione di tale gravità, da giustificare un impegno senza esclusione di colpi e risorse. Lo scopo della giornata del Braille è evidenziare il valore insostituibile di questo straordinario sistema di lettura e scrittura per persone cieche, ma consente anche di approfondire il problema dell’integrazione scolastica nei suoi diversi aspetti: “Un cieco senza Braille è come un bambino senza penna, incapace di comunicare col mondo”.

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