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Alluvione, il degrado / Romiti

Rifiuti abbandonati ai Romiti: “Siamo diventati una discarica, servono controlli. I nostri appelli inascoltati”

Ennesima richiesta del quartiere per la crescente presenza di rifiuti nelle strade. Il coordinatore: “Non bastava l’alluvione: chiediamo interventi e controlli”

“Non solo non ci sono stati interventi per porre rimedio al problema, ma in queste settimane la situazione è anche peggiorata. Ormai siamo diventati una discarica a cielo aperto: un vero e proprio scempio in tutte le strade e i cittadini sono esasperati”. Continua senza sosta, e anzi si è intensificata, la riprovevole pratica degli abbandoni indiscriminati di rifiuti nel quartiere alluvionato dei Romiti. A denunciarlo è ancora una volta - su sollecitazione dei residenti - il coordinatore Stefano Valmori, che lancia l’ennesimo appello: “Chiediamo l’intervento dell’amministrazione comunale perché metta in campo maggiori controlli, con agenti di Polizia locale e Guardie ecologiche volontarie e, se necessario, proceda con le dovute sanzioni che devono servire anche da deterrente per i responsabili degli abbandoni. Ogni mattina ci svegliamo e troviamo rifiuti di ogni tipo e genere, dai sacchi ai frigoriferi - dice Valmori - rifiuti che nell’80 per cento dei casi non sono certo alluvionati”.

Alluvione, ancora abbandoni di rifiuti ai Romiti

Già a partire dal mese di luglio Valmori si era fatto portavoce del malessere dei residenti sollevando il problema e aveva rinnovato la richiesta di controlli anche nelle settimane successive, di fronte al perdurare del problema. “Ogni mattina facciamo il giro del quartiere e troviamo montagne di rifiuti ma i nostri appelli, che ormai si ripetono da mesi, cadono nel vuoto - sottolinea -: più di così cosa dobbiamo fare? Stiamo cercando di arrangiarci con l’ausilio di una ditta per liberare le strade dai rifiuti meno ingombranti, ma non possiamo fare tutto da soli come volontari, servono azioni più incisive per fermare gli abbandoni”. “Che un quartiere come il nostro - sottolinea - già martoriato dall’alluvione sia diventato un deposito di rifiuti è decisamente inaccettabile”.

Ad essere interessate sono numerose vie: viale Bologna, via Firenze, via Consolare, via Sapinia, via Locchi, via Cormone, via Martiri delle Foibe e anche il Ponte di Schiavonia. L’ennesimo appello del coordinatore è rivolto non solo all’amministrazione, ma anche ad Alea Ambiente. “Se Alea non ha i mezzi necessari e sufficienti per liberare le strade, chiediamo che si attivi per avere a disposizione più forze e con una maggiore frequenza. Non bastava l’alluvione - conclude Valmori - adesso dobbiamo fare fronte anche ai rifiuti, è una situazione insostenibile”.

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