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Coronavirus, l'approfondimento

Covid, contagi in risalita: "Nessun allarme. La pandemia non è finita, serve molta attenzione"

Dopo sei settimane di calo si registra per la seconda settimana consecutiva un aumento dei nuovi casi sia in termini assoluti

La circolazione virale del covid-19 resta "ancora molto alta". Mattia Altini, direttore sanitario dell'Ausl Romagna, presenta così l'evoluzione del quadro epidemiologico nel territorio romagnolo nella settimana dal 14 al 20 marzo. Dopo sei settimane di calo si registra per la seconda settimana consecutiva un aumento dei nuovi casi sia in termini assoluti (+1.732) che percentuali. Nella settimana di riferimento, si sono registrate 6.336 positività (23.9%) su un totale di 26.484 tamponi (molecolari e antigenici).

Covid, l'andamento nella settimana dal 14 al 20 marzo

Rispetto a mercoledì 16 marzo, il Forlivese è passato da 812 a 1.119 contagi (+307), il Ravennate da 1.502 a 2.193 (+691), il Cesenate da 1.010 a 1.244 (+234) e il Riminese da 1.276 a 1.780 (+504). Sono attivi due focolai in case di riposo. Nella settimana di riferimento sono 21 i decessi riconducibili al covid, due in più rispetto alla scorsa settimana, tre dei quali nel Forlivese (dato stabile). Restano 32 gli operatori sanitari in servizio sospesi perché non vaccinati (27 sono dipendenti dell'Ausl Romagna). In tutta la Romagna si registra un tasso di occupazione dei posti letto di pazienti affetti da Covid in crescita rispetto alla scorsa settimana. In totale sono ricoverati 161 pazienti, di cui 6 in terapia intensiva.

COVID, LA SITUAZIONE NELLE SCUOLE - Gli ultimi aggiornamenti

"All’andamento dei nuovi casi non corrisponde al momento stesso incremento dei ricoveri, in particolate nei reparti di terapia intensiva, grazie all’effetto vaccini che riduce nettamente i sintomi più gravi e preoccupanti della malattia - evidenzia Altini -. Questa risalita non deve allarmarci, deve piuttosto spingerci a prestare ancora molta attenzione ai nostri comportamenti. C’è sicuramente una minor percezione del pericolo covid, ma la pandemia non è finita".

La strada per contenere la diffusione del covid ed i suoi effetti resta quella della vaccinazione. Al 21 marzo le prime dosi (comprese dosi uniche) somministrate nei centri vaccinali aziendali sono state 902.404 (325.759 in provincia di Forlì-Cesena) tra queste 15.826 sono state somministrate ai bambini tra i 5 e 11 anni e 489 sono di Novavax, mentre le seconde dosi 862.976 (312.094) e le terze 581.318 (210.787). Dal 1 marzo è iniziata la somministrazione delle quarte dosi ai soggetti immunodepressi e ed oggi sono 1.423 (568 in provincia). Le dosi somministrate dai medici di medicina generale sono 108.405 (44.401), mentre nelle aziende 8.038.

"Dobbiamo continuare tutti ad adottare le consuete misure di sicurezza, mentre chi si è immunizzato con due dose deve proseguire con la terza perché il vaccino, soprattutto se a ciclo completato e con la terza dose ricevuta, protegge dal rischio di contrarre l’infezione in forma severa, con tutto ciò che ne consegue - evidenzia Altini -. Non è certo questo il momento di allentare la presa". 

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