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Cronaca

Calo di iscrizioni all'Università: "La crisi pesa sulle famiglie, rendere l'offerta più appetibile"

"Ce l'aspettavamo. Quando c'e' crisi la formazione e' sempre svantaggiata". A margine di una conferenza stampa a Forli', Anna Fedeli della segreteria nazionale della Flc-Cgil commenta i dati sulle iscrizioni all'Uiversita' di Bologna

"Ce l'aspettavamo. Quando c'e' crisi la formazione e' sempre svantaggiata". A margine di una conferenza stampa a Forli', Anna Fedeli della segreteria nazionale della Flc-Cgil commenta i dati sulle iscrizioni all'Uiversita' di Bologna, che registrano un sensibile calo soprattutto per quanto riguarda il polo romagnolo, in particolare proprio a Forli'. "Era inevitabile che ci fosse una caduta - ribadisce Fedeli - quando nel territorio chiudono fabbriche importanti. Mantenere un figlio all'Universita' e' sempre piu' difficile per le famiglie, anche in conseguenza dei tagli al diritto allo studio".

Pesa negativamente anche il blocco delle assunzioni nella Pubblica amministrazione che pregiudica tutta una serie di sbocchi. Nello specifico nella cittadina romagnola tengono sostanzialmente i due corsi di Ingegneria mentre c'e' un crollo per Scienze politiche, che invece registra un boom di iscrizioni alla sede di Bologna. Insomma il numero chiuso non aiuta. "C'e' una difficolta' di tenuta degli Atenei periferici", conferma il segretario regionale della Flc-Cgil, Monica Ottaviani. Ma cio' non significa che occorre tornare indietro sul decentramento, al contrario va ulteriormente valorizzato: "Piu' strutture formative ci sono nel territorio e meglio e'". Di certo la crisi si sente ormai pesantemente per le famiglie, che devono sborsare per ogni iscrizione universitaria almeno mille euro all'anno.

E' dunque necessaria, sottolinea Ottaviani, "una riflessione per rendere piu' appetibile l'offerta". Da qui la richiesta di aprire un "tavolo di discussione" per capire cosa mettere in campo per sostenere il decentramento. "Abbiamo il diritto-dovere di dire la nostra", conclude la sindacalista, con la "programmazione territoriale che diventa sempre piu' importante". Per rilanciare le iscrizioni, e' convinta la Cgil, occorre insomma agire sull'attrattivita' e la riqualificazione dell'offerta. (Fonte Dire)

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